Il Bologna va, la Roma rallenta. Ma Maresca… – .

Il Bologna va, la Roma rallenta. Ma Maresca… – .
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Forte è la tentazione a cui dobbiamo resistere per non metterci Maresca come protagonista principale della vittoria di Bolognama faremmo un torto alla splendida realtà costruita da Thiago Motta se mettiamo in secondo piano i meriti dei rossoblù, capaci di conquistare l’Olimpico due mesi e mezzo dopo l’Inter con una vittoria netta (1-3) e approfittando degli errori e soprattutto del nervosismo dei giallorossi, convinti esattamente come i tifosi a cui si era rivolto l’arbitro Roma per provocare una reazione. Ma i giocatori, almeno per come li capiscono adesso de Rossi (e lo ha ribadito a fine gara) non dovevano pensarla così e forse avrebbero dovuto evitare di alzare il livello di aggressività oltre il massimo consentito, così alla fine il conteggio indica cinque gialli e due squalificati (Paredes e Llorente, i due gialli più assurdi, uno per aver subito una reazione di Zirkzee, l’altro per aver chiesto un’ammonizione per un fallo di Freuler che poi l’arbitro ha effettivamente concesso) e soprattutto ha portato ad una mancanza di lucidità davanti gol, visto che anche la Roma ha avuto occasioni da gol, ma stavolta il rapporto tra occasioni e gol fatti è mortificante, ed è una novità. A prendere la scena sono El Azzouzi e Zirkzee, autori delle prime due reti del Bologna, Azmoun (al posto dell’inadeguato Abraham) ha provato a riaccendere le speranze in avvio di ripresa, ma poi Saelemaekers le ha spente definitivamente segnando nel vuoto degli Yeti. un’altra protesta ha segnato il gol finale del 3-1, lasciando gli avversari sette punti dietro e rendendo così quasi sicuro il quarto posto finale a cinque giornate dalla fine. Per il quinto, invece, la Roma dovrà ancora lottare, a cominciare dai 18 minuti che dovrà giocare giovedì sera a Udine, per poi andare domenica a Napoli e poi preparare per il giovedì successivo un’altra sfida a rovescio, la prima. semifinale con il Bayer Leverkusen.

Il problema di ieri è stato che i giallorossi hanno capito subito che dovevano lottare contro una squadra magnifica, il Bologna, ma soprattutto contro un arbitro inqualificabile, degno rappresentante di una categoria sempre al servizio di qualche potentato. Se dunque qualcuno ha voluto lanciare un messaggio per restaurare lo stemma della Roma, alzato dalla società e dall’allenatore dopo la mancata accoglienza delle richieste avanzate alla Lega in merito al calendario, la missione è stata compiuta, con una regia chirurgica, di quelli che sono non espresso magari attraverso la concessione di un rigore inesistente, perché queste decisioni al momento del VAR sono difficili da far passare, ma che ti innervosiscono continuamente, magari ignorando i falli avversari e punendo anche i tuoi con un giallo , o ad esempio sottovalutando la reazione di Zirkzee su Paredes e sopravvalutando la tenuta di Leandro sulla maglia avversaria, così sono arrivati ​​due gialli in avvio di gara che avevano già il sapore acre dell’ingiustizia, oltre a colpire l’argentino ammonito da un’ammonizione. . Peccato perché la partita non meritava la deriva alla quale l’arbitro a un certo punto l’ha costretta, e il Bologna ne ha approfittato andando a segno nei momenti più caldi e importanti, mentre la Roma ha sprecato le occasioni. Motta aveva schierato una sorta di 433 specchio sui romanisti, rimettendo Calafiori teorico ala sinistra e mancino di Posch a destra, con Beukema e Lucumì centrali, un centrocampo a tre con El Azzouzi, Freuler e Aebischer, due ali d’attacco come Ndoye e Saelemaekers, con Zirkzee centrale di riferimento che ora va a destra ora a sinistra, ora si abbassa sulla linea dei terzini e ora lo trovi ad attaccare la porta. 433′ anche per De Rossi, senza particolari invenzioni, con El Shaarawy riportato a sinistra, con Dybala e Abraham assistenti di Lukaku, il solito centrocampo con Paredes regista e Cristante e Pellegrini, e dietro Celik e Angeliño esterni e Llorente. questa volta al fianco di Mancini. La prima occasione, dopo la ridicola doppia sanzione per Zirkzee e Paredes che ha subito innervosito tutti (l’olandese ha reagito male ad una tenera presa dell’argentino), è capitata alla Roma, per palla rubata da Dybala, con assist basso del difensore. destro per El Shaarawy e destro nell’angolo per Pharaoh. Poi, all’improvviso, il gol degli ospiti, nato da una palla persa da Pellegrini sulla trequarti, con la sovrapposizione riuscita di Calafiori sulla fascia, un cross morbido in area e sulla palla altissima El Azzouzi ha provato e trovato un’acrobazia. rovesciata, togliendo tempo a Pellegrini che, spaventato, ha tolto la testa e l’ha salvata: quello che è certo è che se avesse avuto l’impatto, l’arbitro avrebbe sicuramente fischiato per l’azione pericolosa, anche se Maresca non lo fa dare certezze di alcun tipo. Ma il gioco pericoloso dovrebbe ignorare l’intervento di chi lo subisce ed evitare di farsi spaccare la testa solo per dimostrarlo. L’esultanza dell’olandese-marocchino sotto la Sud è stata spregevole, indicata più volte e con troppa insistenza: così si sono accesi altri gruppi per l’intervento di Dybala, Llorente e degli altri tifosi romanisti infuriati. Per fortuna la Roma non si è arresa alla repentinità dello svantaggio e, semmai, ha aumentato il livello di aggressività in fase di non possesso palla, fino a trovare l’occasione che avrebbe potuto riequilibrare la partita in anticipo, al 20′, con Paredes e Abraham. al pressing di Lucumì, palla rubata e Leandro a tu per tu con il portiere, finta di destro e conclude di sinistro praticamente a porta vuota, ma manda incredibilmente a lato. Brutti segnali che Dybala prova a contrastare, mandando in porta El Shaarawy con un incredibile tiro da fermo al 24′. Il nervosismo è aumentato per le decisioni sempre più provocatorie di Maresca (vedrete, sugli altri giornali verrà anche elogiato, anche questo fa parte del teatrino mainstream), e i giallorossi hanno pagato ancora una volta il prezzo, con altri due gialli per interventi esterni volta, prima da Pellegrini e poi da El Shaarawy. Al 42′ una punizione di Saelemaekers che colpisce la traversa, poi al 45′ il gol da gamba: lungo palleggio del Bologna, grande occupazione di spazio, perfetto taglio in area di El Azzouzi, assist di petto per Zirkzee, controllo e gran sinistro da distanza ravvicinata, parata menzionata da Svilar, rimbalzo sulla linea e verdetto finale della tecnologia della goal line: 0-2 all’intervallo e una montagna da scalare nella ripresa, con il rischio che la stanchezza fisica andrebbe ad aggiungersi a quello mentale per avvantaggiare ulteriormente la squadra di Motta.

Ma la Roma parte subito forte e dopo aver conquistato un corner l’occasione giusta arriva su una ribattuta fuori area sui piedi di El Shaarawy, che calcia fortissimo verso la porta trovando Posch sulla linea, quasi pronto a farsi decapitare pur di deviare l’azione. palla di testa sopra la traversa, dando anche l’impressione di averla deviata con il braccio. Ma no. Dopo 6 minuti De Rossi effettua tre sostituzioni, Spinazzola, Karsdorp e Azmoun al posto di Angeliño, Celik e Abraham, la pressione aumenta: all’8′ Paredes costringe Skorupski a parare, all’11’ Pellegrini serve in area un pallone dei suoi, Azmoun incorna Skorupski, poi tenta il tap-in che viene comunque respinto e infine spedisce definitivamente in porta. Partita riaperta, con Zirkzee che ingenuamente calcia via un pallone che avrebbe dovuto giocare la Roma, ma Maresca fa finta di non guardare: sarebbe stato un secondo giallorosso. Poi Freuler fa un brutto fallo, ma l’arbitro non mostra il cartellino, Llorente chiede parità di trattamento e viene ammonito, poi tocca anche allo svizzero, altra beffa. Nervosissimo, Dybala perde una palla scivolando su Freuler, dalla dinamica l’intervento dello svizzero sembra un fallo e i difensori restano a guardare, così Zirkzee manda Saelemaekers nello spazio vuoto e il belga manca anche Svilar con un bel tocco a cucchiaiate. 3-1 e tarda notte. Così in dieci minuti Motta ha apportato cinque cambi, rinforzando la difesa con Kristiansen e De Silvestri e godendosi dalla panchina la straordinaria abilità nel dribbling insegnatagli, ormai padrone del campo. De Rossi ha messo prima Baldanzi per El Shaarawy, poi Joao Costa per Cristante e nel finale sono arrivate altre due occasioni, una sprecata da Pellegrini (a 4′ dalla fine più 6 minuti di recupero avrebbero regalato nuove occasioni), l’altra deviata fortuitamente per coscia sopra la traversa dopo un gran tiro di Dybala. Proprio un pomeriggio sfortunato.

Tag: Bologna Roma rallenta Maresca ..

 
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