CRESCE L’ATTIVITÀ DI MONTERÉ A STRADELLO AGGAZZOTTI — Sito Ufficio Stampa del Comune di Modena – .

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Ospiterà 18 nuovi forni di essiccazione e sarà dotato di circa 1.300 mq per le celle frigorifere, oltre a poco meno di 2.800 mq per la movimentazione dei prodotti, oltre alle attività già presenti nell’attuale sede.

È quanto prevede l’ampliamento dell’azienda agricola cooperativa della marca Monteré di Strallo Aggazzotti, che più che raddoppia la propria attività con la realizzazione di una struttura di circa 7.300 mq di superficie, autorizzata dal Comune di Modena nella seduta del Giovedì 11 aprile, con il voto favorevole di Pd, Lega Modena, Forza Italia; contro Sinistra modenese, Europa Verde-Verdi, Movimento 5 Stelle, Modena Sociale-Indipendenza!; si è astenuto il gruppo Alternativa Popolare, mentre Modena civica non ha partecipato al voto.

Il via libera all’intervento, riconosciuto di interesse pubblico nell’ottica di sostenere una realtà locale che si occupa di produzione di eccellenza, rappresenta una ratifica dell’approvazione data al progetto in Conferenza di Servizi, con condizioni e requisiti , in variazione agli strumenti urbanistici e di classificazione acustica. Il progetto, che prevede anche alcuni allargamenti della strada a spese dell’impresa, ha ottenuto anche il parere favorevole della Commissione Qualità Architettonica e Paesaggistica.

La nuova struttura sorgerà adiacente alla sede principale della società agricola cooperativa modenese di essiccazione della frutta, in un’area situata tra Stravello Aggazzotti e Strada Cadiane.

Attualmente l’azienda è composta da 23 soci ed ha raggiunto una superficie territoriale di coltivazione di circa 600 ettari, di cui 245 in provincia di Modena (85 nel territorio comunale) e la cooperativa copre circa il 90 per cento della produzione italiana, e tutte le attività successive alla raccolta delle susine, quindi essiccazione, conservazione, confezionamento e commercializzazione, si svolgono esclusivamente nella sede di Modena. L’intervento risponde al significativo incremento della produzione di susine dei soci della cooperativa, derivante da circa 100 ettari di nuovi impianti, con l’obiettivo di creare una filiera totalmente italiana e tracciabile, dal campo al consumatore.

Verrà utilizzata come zona di mitigazione un’area agricola di 10mila metri quadrati adiacente all’edificio in corso di ampliamento, oltre all’area verde già prevista di circa 8.500 metri quadrati. In queste aree verranno piantati alberi e arbusti autoctoni che si aggiungeranno a quelli esistenti per un totale di 88 alberi ad alto fusto e 1.550 arbusti.

Per rispondere all’incremento del traffico veicolare conseguente all’intervento, stimabile comunque in circa il 3 per cento del traffico attuale, la Cooperativa realizzerà a proprie spese tre importanti allargamenti della carreggiata in via Cadiane finalizzati a consentire ai veicoli in transito di liberare spazio in modo rapido e sicuro. sicurezza del manto stradale in caso di incrocio con altri mezzi pesanti. Le espansioni andranno a beneficio anche di altre imprese esistenti e di residenti.

Il primo prolungamento sarà realizzato all’imbocco della strada Bellaria/Nuova Estense, il secondo all’incrocio con la strada Aggazzotti ed il terzo in posizione intermedia; per una lunghezza totale di circa 1 chilometro.

La struttura sarà realizzata in cemento armato prefabbricato con pannelli verniciati con colori tenui che si adattano al contesto ed elementi in Corten per pilastri e pensiline. Sulla copertura sarà realizzato un impianto fotovoltaico da 546 moduli collegato alla rete elettrica, la cui energia verrà totalmente consumata dalla struttura.

Con un emendamento, proposto dal Pd e approvato con i voti di Europa Verde-Verdi, Sinistra Modenese, Movimento 5 Stelle, Modena Sociale-Indipendenza! (contro Lega Modena e Forza Italia, Alternativa Popolare si è astenuta; Modena civica non ha partecipato al voto) è stato previsto che le opere di mitigazione e di inserimento paesaggistico già previste vengano realizzate entro un anno dalla firma dell’accordo. Inoltre, l’obbligo di non cambiare destinazione d’uso per dieci anni, funzionale all’esenzione dei contributi, decorre non dalla firma della convenzione ma dalla fine dei lavori per la costruzione del nuovo edificio. Allo stesso modo, anche il monitoraggio dei flussi di traffico deve iniziare dall’inizio dell’attività e non dalla firma dell’accordo, in modo da avere una durata effettiva di cinque anni.

Infine, poiché le strade Agazzotti e Cadiane non sono idonee a sopportare il traffico intenso generato dalle aziende insediate o in espansione nell’area, la modifica prevede che la somma di 616mila euro versata per la valorizzazione dell’area venga investita nella realizzazione di l’innesto di via Agazzotti/Cadiane direttamente nella complanare.

Nel dibattito, il Movimento 5 Stelle ha focalizzato l’attenzione sul consumo di suolo e sui problemi ambientali derivanti dall’espansione, sottolineando che dove oggi c’è il prato, domani ci sarà il cemento, nonostante la beffa di una legge che mantiene la destinazione agricoltura del terreno pur consentendo la costruzione su di esso. Da non sottovalutare per il gruppo anche l’inquinamento acustico e il traffico derivante dall’incremento dell’attività aziendale.

Annunciando il voto favorevole all’espansione di un’azienda che lavora i prodotti locali e privilegia il lavoro degli agricoltori, la Lega Modena ha definito positivo il fatto che ci siano ancora aziende che investono sul territorio e creano posti di lavoro, nonostante i vincoli posti dal amministrazione, precisando che la zona in cui si trova l’azienda è già fortemente inquinata e non saranno qualche camion in più a peggiorare le cose ma i progetti dell’amministrazione per nuove strade.

Per il Partito Democratico il ruolo delle amministrazioni locali è quello di creare le condizioni affinché le imprese possano affermarsi in modo sostenibile e non in conflitto con i diritti dei residenti. La legge urbanistica regionale, però, non classifica le infrastrutture agricole come consumo di suolo, un “vulnus” a cui dobbiamo cercare di porre rimedio e che non ci ha consentito di affrontare l’espansione in modo diverso e con maggiori vincoli.

Il gruppo Green Europe ha affermato che le amministrazioni dovrebbero esigere dalle aziende il rispetto dell’ambiente e della qualità della vita dei dipendenti e dei residenti, mentre il progetto di espansione presenta forti questioni ambientali e rispetto alla tutela dei terreni agricoli e al benessere dei cittadini.

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