Frode agli anziani, secondo il gip si tratta di “estorsione” – .

CREMONA – Dalla truffa all’estorsione. Si aggrava la situazione dei due napoletani, di 53 e 41 anni, uno con precedenti penali, l’altro senza precedenti penali. arrestato dai carabinieri venerdì scorso dopo un folle inseguimento, un’auto dell’esercito è finita fuori strada, altre due speronate. I napoletani furono inseguiti e catturati per aver messo in piedi la classica “truffa dell’incidente della figlia”. Vittime, due coniugi ultrasettantenni.

Difeso dall’avvocato Mimma Aiellonel mandato d’interrogatorio in carcere i napoletani si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip. La loro condotta era grave. Rimangono in cella.
I fatti risalgono a venerdì pomeriggio scorso. Intorno alle 15 la centrale operativa dei Carabinieri ha ricevuto la richiesta di aiuto dei coniugi. Erano caduti in una trappola. Innanzitutto la telefonata di un finto poliziotto: “Sua figlia ha picchiato una donna anziana e sua nipote, entrambe ricoverate in ospedale in condizioni disperate”. Poi la telefonata di un sedicente avvocato: «Tua figlia mi ha contattato».

Per tirarla fuori dai guai sono serviti 9mila euro. I suoi genitori ne hanno recuperati 1.400: insieme ai gioielli li hanno consegnati al finto poliziotto che si è presentato in casa. Il finto avvocato li richiamò: “Non chiamare tua figlia, perché è in custodia.” Da qui il sospetto. L’hanno chiamata i suoi genitori: era al lavoro, non per caso.

Gli equipaggi del Nucleo Investigativo e della Radiomobile hanno intercettato l’auto con a bordo due uomini. Alla vista dei carabinieri, quello al volante ha premuto l’acceleratore fuggendo verso il centro cittadino, inseguito anche da pattuglie con auto civili e un’autoradio della Sezione Radiomobile. Dopo aver percorso via Ghisleri con manovre pericolose e sorpassi, i napoletani sono arrivati ​​in piazza Libertà.

All’incrocio con via Brescia l’incidente è avvenuto sulla pattuglia Radiomobile. Le auto ‘non contrassegnate’ hanno continuato a seguire i fuggitivi, prima lungo via Persico, poi sulla tangenziale, fino all’ingresso del casello autostradale. Qui venne creato il blocco, i napoletani proseguirono verso Vescovato. Ma poco più avanti, l’auto ha imboccato una strada laterale, ha speronato sulla fiancata una gazzella, allontanandosi ulteriormente verso il casello della A21. Ma un’auto militare l’ha raggiunta, tagliandole la strada davanti alle transenne. Per evitare di essere bloccati, i banditi speronarono la “gazzella”. La loro auto li ha lasciati in panne: troppo gravi i danni subiti. I napoletani sono stati catturati. Sull’auto i carabinieri hanno trovato – e recuperato – il bottino: 1.400 euro, due anelli e un trofeo d’oro.

 
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