Parte il biglietto sperimentale per accedere al centro storico di Venezia. Il primo giorno si sono iscritte oltre 80mila persone, solo settemila hanno pagato il buono. Ecco chi è esente dalla tassa
Inizia oggi, giovedì 25 aprile, il processo sul biglietto d’ingresso a Venezia, misura introdotta dalle autorità per reprimere il turismo eccessivo. I visitatori che non pagano il biglietto d’ingresso al centro storico rischiano multe dai 50 ai 300 euro. L’imposta verrà applicata per 29 giorni tra aprile e metà luglio come prova pilota ai turisti giornalieri non residenti in Veneto che non soggiornano in alberghi, affittacamere e B&B della città.
«Dobbiamo salvaguardare gli spazi dei residenti, ovviamente, e dobbiamo scoraggiare l’arrivo delle navi da escursione in determinati giorni. Dobbiamo trovare un equilibrio, un nuovo equilibrio tra turisti e residenti”, ha spiegato Simone Venturini, consigliere comunale di Venezia. .
Le autorità hanno evitato di descrivere l’imposta come una tassa e hanno minimizzato la possibilità di aspettare per entrare in città, sottolineando che non ci saranno tornelli né barriere fisiche.
Venezia è da tempo sotto pressione a causa del turismo eccessivo, ma i funzionari dicono che le stime pre-pandemia lo fanno 25-30 milioni di visitatori all’anno non sono affidabili e che il progetto pilota mira a produrre cifre più precise.
Veneziani incerti sull’impatto del biglietto
Alcuni veneziani non sono convinti che il biglietto d’ingresso o le relative multe avranno un impatto reale sulla città. “Dovrebbero spiegare dove andranno a finire tutte queste entrate“, dice Nicola Ussardi, residente a Venezia. “Perché sì, dovrebbero sistemare le migliaia e migliaia di case abbandonate che abbiamo in questa città. Ma non lo faranno, i residenti continuano a lasciare la città, la città si sta svuotando e stiamo solo aumentando il turismo in questa città”.
Come funziona il biglietto a Venezia e chi è esente
Nell’ambito del progetto pilota, i visitatori in arrivo nelle principali stazioni dei treni e degli autobus saranno accolti da personale che ricorderà ai turisti il nuovo obbligo e assisterà chi non ha ancora scaricato il codice QR. Saranno istituiti punti di pagamento anche per chi non possiede uno smartphone.
Le autorità hanno sottolineato che il sistema mira a ridurre l’affollamento nei giorni di punta, incoraggiare visite più lunghe e migliorare la qualità della vita dei residenti.
La tariffa non si applica a chi soggiorna a Venezia, compresi i quartieri di Marghera e Mestre di terraferma.
Sono esenti dal pagamento anche chi si reca a Venezia dalle 16 alle 8.30 o chi visita le isole minori, così come i minori di 14 anni, i disabili e i loro accompagnatori. Non pagano il ticket anche i coniugi, i partner e i parenti dei residenti in Veneto fino al terzo grado. L’esenzione vale anche per chi, senza legami familiari, si reca a far visita a persone residenti e domiciliate a Venezia o nelle isole minori. Ingresso gratuito per dipendenti o lavoratori autonomi, per studenti di qualsiasi livello e ordine delle scuole e delle università ubicate in laguna e tutti i soggetti e i familiari di coloro che risultano aver pagato l’Imu nel Comune di Venezia.
Quanti biglietti sono stati venduti a Venezia il primo giorno
Nel primo giorno dell’esperimento oltre 80mila persone hanno registrato la loro presenza in città. Secondo i dati aggiornati a mercoledì pomeriggio, Solo settemila, però, hanno pagato il biglietto da 5 euro. Tutti gli altri accessi sono riservati a persone esenti dalla tassa. Tra gli iscritti ci sono anche oltre 30mila ospiti delle strutture ricettive e circa 10mila veneziani, potenziali vacanzieri ‘giornalieri’.