All’inizio erano presenti circa mille persone, poi molte di più fino a raggiungere le tremila – secondo gli organizzatori – alla processione del 25 aprile promossa dall’Associazione Rete Napoli per la Palestina. In piazza Garibaldi, quando è iniziata la manifestazione, c’era uno striscione con la scritta in testa «Ieri partigiani, oggi antifascisti e antisionisti. Con la resistenza palestinese”. Gli altoparlanti sul furgone in testa al corteo risuonavano a tutto volume canzoni di lotta palestinesi. «Palestina libera libera» il grido degli attivisti.
Il simbolo della fetta di anguria
Tante le bandiere palestinesi nella prima parte del corteo, partito da piazza Garibaldi a mezzogiorno. Polizia e carabinieri in tenuta antisommossa hanno assicurato il corretto svolgimento della manifestazione. Alcuni manifestanti ne portavano la riproduzione in plastica una fetta di anguria. Il simbolo, hanno spiegato, della protesta da quando Israele ha vietato di sventolare la bandiera palestinese. Il cocomero ricorda i colori della bandiera palestinese.
I cori per Ilaria Salis
Davanti alla sede di Fratelli d’Italia, dove erano maggiormente schierate le forze dell’ordine, il corteo si è fermato ed è ripartito era esposto lo striscione «Oggi come allora, dalla parte giusta della storia. Libertà per Ilaria Salis», l’insegnante di italiano incarcerato e sotto processo in Ungheria. Tre ragazze hanno posato con catene ai polsi. Polizia e carabinieri hanno monitorato a distanza i manifestanti. All’altezza dei Quattro Palazzi, poi, alcuni manifestanti si sono inginocchiati mostrando le mani insanguinate. Al corteo diretto in piazza Dante sono intervenuti anche i rappresentanti del Comitato Pace e Disarmo.
