«Senza personale sarà difficile creare il tribunale della famiglia» – .

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DiValentina Marotta

Roberta Pieri: «La riforma parte da ottobre ma mancano i magistrati e metà del personale amministrativo»

Ragazzi che rubano cellulari o rubano giacche ad altri ragazzi. Aggressioni, spaccio di droga. Fenomeni preoccupanti su cui si concentrano gli sforzi di inquirenti e inquirenti.

Nel 2023, secondo i dati diffusi dalla Questura a inizio anno, sono stati Denunciati 360 minori tra i 14 ed i 17 anni, con l’accusa di furto o rapina. Un numero in crescita rispetto al 2022, quando le denunce arrivarono a 240. Il fenomeno «piccola banda», insieme ai famigerati scontri nei bar e nei negozi, secondo il verbale della Questura, in provincia di Firenze ha «influito sull’aumento generale del tasso di criminalità con un incremento dell’11% rispetto al 2022».

Anche il numero di è aumentato dell’8,59%. fascicoli penali aperti dalla Procura per i minorenni di Firenze: 2.061 contro 1.898 dell’anno precedente. A questi dati vanno aggiunti i procedimenti civili (ad esempio, quelli relativi alle limitazioni poste alla responsabilità genitoriale in caso di madre e padre tossicodipendenti o maltrattamenti in famiglia) che hanno invece subito un calo nel 2023: 4.684 contro 4.864 nel 2022. .

Niente in confronto alla mole di lavoro che dovrà gestire il nuovo “tribunale unico della famiglia”previsto dalla riforma Cartabia che, salvo proroghe, entrerà in vigore il 17 ottobre. Il nuovo tribunale sarà unico referente per divorzi, separazioni, interdizioni e adozioni. Firenze sarà la sede della sezione distrettuale che giudicherà con un collegio di giudici che avrà giurisdizione, per determinate materie, anche sulle altre otto province del circondario giudiziario toscano (non Massa che rientra in quello ligure). Poi si aggiungeranno le nove sezioni distrettuali con giudice unico: Firenze, Arezzo, Prato, Pistoia, Lucca, Livorno, Grosseto e Pisa.

Ma la riforma rischia di trasformarsi in uno tsunami per gli uffici giudiziari, non solo in Toscana. «Il Tribunale unico della famiglia è un istituto sacrosanto – spiega il procuratore capo Roberta Pieri, arrivato lunedì scorso alla guida della Procura per i minorenni di via della Scala dopo essere stato per dieci anni pubblico ministero nella stessa procura – ma l’attuazione della riforma incontra difficoltà logistiche: a Firenze non ci sono spazi adeguati per ospitare tribunale unico, mancano magistrati e personale amministrativo”. Attualmente, accanto al nuovo procuratore lavorano due sostituti, ma il numero dovrebbe essere il doppio. Disponibilità complessiva del personale amministrativo è di 7 unità su 16, quasi il 50 per cento.

«Dobbiamo innanzitutto aumentare le piante biologiche. Dall’inizio dell’anno sono arrivati ​​in Procura dei minorenni provenienti dalla provincia di Firenze oltre 1.500 denunce, sia civili che penali, e siamo in pareggio con le iscrizioni. Con queste risorse scarse è preoccupante non riusciremo a garantire la qualità del lavoro per le migliaia di casi che arriveranno da tutto il distretto”. In mezzo a tante difficoltà c’è una nota positiva: «Grazie al collega Filippo Focardi, magistrato di riferimento per l’innovazione, e al personale della Cancelleria, siete riusciti a è pienamente operativa la digitalizzazione dei documenti in civile: non utilizziamo più archivi cartacei. Manca però un’informatizzazione che permetta collegamenti immediati con i tribunali ordinari”.


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25 aprile 2024

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