Onorevole Leonardo Donno, coordinatore regionale del M5S, come valuta i tre nuovi ingressi in consiglio regionale?
«Il M5S non ha chiesto cancellazioni o rimpasti, ha proposto il Patto per la legalità. Detto questo prendiamo atto della scelta del presidente Emiliano che sicuramente avrà fatto le sue valutazioni”.
A Viviana Matrangola è stata affidata la delega della Legalità. Te la sei cercata. Soddisfatto?
«Come ricorderete, due settimane fa, con il presidente Conte abbiamo consegnato a Emiliano un documento, il Patto per la legalità, chiedendo che fosse portato avanti. Un’iniziativa da realizzare insieme al rafforzamento e all’ampliamento delle competenze del Nucleo ispettivo regionale nonché all’istituzione del Dipartimento Legalità. Cosa che, per la precisione, il M5S non si è mai chiesto”.
Come valuta la decisione?
«Abbiamo dimostrato più volte di fregarcene dei nostri ruoli, ultimamente abbandonando anche i nostri incarichi in consiglio regionale. La delega alla Legalità è un passo avanti, ma vogliamo atti concreti sul Patto e sulle proposte che porteremo in Consiglio regionale”.
Cosa pensa Conte del nuovo consiglio?
«Seguiamo i recenti sviluppi con la massima attenzione insieme al presidente Conte: con lui e con i vicepresidenti Turco, Taverna e i nostri consiglieri regionali c’è un confronto quotidiano. Non ci appassiona la discussione su consigli e rimpasti, la nostra priorità è scacciare la cattiva politica e garantire trasparenza nelle istituzioni e negli apparati della Regione, per evitare che si ripeta quanto accaduto con le ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto diversi politici. Le istituzioni devono essere credibili, l’asticella della legalità e dell’etica pubblica deve essere mantenuta sempre alta”.
Emiliano ha ricomposto un consiglio di 9 consiglieri: manca un decimo, quello che andrebbe al M5S. Sei pronto a tornare?
«Forse qualcuno pensa che stiamo scherzando, che basti spostare qualche sedia per risolvere tutto. Il M5S è una forza politica seria e intransigente. Non possiamo dimenticare le recenti vicende giudiziarie pugliesi. Abbiamo fatto alcune proposte, invece di riconquistare il proprio posto in consiglio è necessario che tutti riflettano. Come già detto, aspettiamo che venga portato avanti il Patto per la legalità. Porteremo le nostre proposte in Consiglio regionale, vedremo chi sarà d’accordo. Da qui in avanti valuteremo e voteremo di volta in volta sui temi che arriveranno alla Camera”.
Quando torneresti in consiglio regionale?
«Non siamo a un bivio, non si tratta di scegliere se restare dentro o fuori, ma se stare dalla parte della buona politica che fa gli interessi dei cittadini o dalla parte della cattiva politica che è disposta a fare qualsiasi cosa, anche comprare voti e farsi corrompere per conquistare posizioni di potere. Vogliamo cambiare la politica, affinché operi sempre nell’interesse dei cittadini. Abbiamo indicato una strada, ci aspettiamo che tutti la seguano”.
Confermato che voterete no alla mozione di sfiducia contro Emiliano?
«Anche se siamo all’opposizione, riteniamo che la mozione del centrodestra sia strumentale e incida sul lavoro portato avanti in questi anni dalla Giunta pugliese. Non accettiamo lezioni di legalità dal centrodestra: invece di tacere, cerca di sfruttare le vicende, pur deplorevoli, degli altri partiti, ma poi nasconde ciò che accade in casa. Dove esistono ancora i casi Santanchè o gli arresti di esponenti di FdI a Palermo”.
Restiamo al caso della Puglia.
«Rivendichiamo il lavoro portato avanti in Regione fino all’uscita dalla maggioranza, con la nostra consigliera Rosa Barone e i nostri consiglieri regionali che hanno fatto un ottimo lavoro e ottenuto risultati importanti. Un lavoro riconosciuto da tutti. Sulla mozione c’è un confronto interno con i consiglieri regionali e con il presidente Conte. Decideremo nei prossimi giorni, mettendo sempre al primo posto l’esclusivo interesse dei cittadini”.
