“Catania non è una città modello, siamo ancora nell’anno zero” – .

“Parlare della città di Catania come ‘modello di mobilità sostenibile’ mi sembra davvero esagerato, anche perché, oserei dire, siamo ancora all’anno zero”. Lo ha dichiarato il capogruppo Mpa in Consiglio comunale, Orazio Grasso, dopo la visita a Catania mercoledì scorso del viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami.

“Pensate – continua Grasso – che ho dovuto personalmente presentare una mozione al Consiglio comunale per l’utilizzo delle 10 stazioni nel centro cittadino del passante ferroviario gestito da RFI (da Fontanarossa fino ad Acireale), come servizio di tipo metropolitano , piuttosto e regionale (come avviene attualmente), con relativa integrazione del ticket con Fce e Amts che ad oggi ancora non esiste. Un’interrogazione, peraltro, portata alla IV Commissione ‘Territorio e Ambiente’ dell’Ars dall’On. Giuseppe Lombardo”.

“Come non parlare – prosegue il capogruppo Mpa – degli innumerevoli ritardi e dei continui proclami nell’esecuzione dei lavori FCE. Ad esempio il contenzioso tra Fce e il Consorzio Medil, sul quale, nonostante la mediazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, non si è ancora raggiunta una svolta, sia per la tratta Stesicoro-Fontanarossa che per le due stazioni della Misterbianco. Tratta Centro – Monte Bit, che rischia addirittura di lasciare interrotta l’intera linea che collega Paterno a Misterbianco (lavori iniziati di recente per i quali sono stati stanziati 800 milioni di euro dal Pnrr)”.

Ma c’è anche altro per Orazio Grasso: “La mancanza di un piano infrastrutturale della mobilità che possa coinvolgere le prime aree extraurbane (i paesi etnei) che oggi contano più di 400mila abitanti che, ogni giorno, si riversano nel centro cittadino. Ma anche la mancanza in aeroporto della necessaria segnaletica che indichi la presenza della stazione ferroviaria Fontanarossa proprio nelle vicinanze. Una condizione che porta al totale mancato utilizzo dello stesso, sconosciuto alla maggioranza dei passeggeri. E ancora, la mancanza di un servizio stradale AMT capillare da e per le stazioni della metropolitana, la mancata attuazione dei BRT previsti, la mancanza di corsie preferenziali per gli AMT”.

“Sono tutte condizioni migliorabili – conclude Orazio Grasso – ma non fanno certo di Catania una città modello per la mobilità. In questo senso l’Mpa ha lanciato una proposta sulla base di una visione complessiva del trasporto pubblico in città. Ma è chiaro che la consonanza politica tra il sindaco Trantino, l’assessore regionale alla Mobilità e trasporti Aricò e il governo nazionale, al netto delle dichiarazioni positive del viceministro Bignami in occasione del sessantesimo compleanno dell’Amt/Amts, può aiutare questo percorso virtuoso. È una questione di volontà politica!”

 
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