da Roma alla Puglia a piedi per raccogliere fondi – .

“Quando ho avuto questa idea, i miei amici più cari mi hanno detto, senza giri di parole: sei pazzo.” L’idea che balenò nella mente di circa un anno fa Matteo Valenzisi, ventiquattrenne di Cantù, non è certo tra quelli che si sentono tutti i giorni. Partire da Milanozaino sulle spalle e allunga la mano Roma, in piedi. Più di 700 chilometri, 24 tappe, 25 giorni di cammino. Questo è il piano. “Non avevo esperienza di viaggi così lunghi”, racconta, “dopo la Danimarca, dove ho studiato per tre anni, e la pandemia, volevo vedere l’Italia”. Ma ciò che spinge Matteo non è solo il desiderio di scoperta o la voglia di viaggiare, ma il desiderio di essere utile. “Prima di partire pensavo che questa impresa non avesse uno scopo. Me ne ha parlato un amico AismoL’Associazione Italiana Sclerosi Multipla”. Allora si informa: “Mi sono piaciuti, perché fanno sia ricerca che cura dei malati. Ho pensato che la mia esperienza potesse avere visibilità e quindi ho deciso di realizzare una collezione per loro”.

Raccolta fondi per l’Aism

La parte bella dei social media: Matteo usa i suoi canali Instagram e Tiktok per coinvolgere i suoi follower nell’impresa, e lo scorso anno il suo percorso ha avuto un buon seguito. Lui ha un metodo, ed è concreto: l’obiettivo era raccogliere 1 euro per ogni chilometro, quindi, da Milano a Roma, in totale 700 euro. Le cose sono andate meglio di così, 3.500 euro raccolto. «Si tratta di soldi che vengono versati all’associazione direttamente dal loro sito», precisa. Un’esperienza solitaria “La cosa che più mi ha colpito è che dopo giorni passati a camminare avevo un rapporto diverso con il mio corpo. Ho potuto capire quando mi mancavano le energie, dove avevo piccoli fastidi”. Ma non troppo: «Ho passato molto tempo da sola camminando, ma la sera ho chiesto ospitalità e sono entrata in contatto con tante persone provenienti da tutta Italia». Un’esperienza che non si ferma qui.

Da Roma a Santa Maria di Leuca

Quest’anno Matteo parte, infatti, in buona compagnia: “Mi sono conosciuto Laimauna ragazza lituana che era alla pari Come e le ho raccontato di questo viaggio. Ha lavorato presso Santa Maria di Leuca d’estate. Scherzando abbiamo detto che saremmo andati a piedi lì. Ora siamo qui a farlo davvero. Il 30 aprile Matteo e Laima partiranno da Roma, contando di arrivare a Santa Maria di Leuca all’inizio di giugno. Cammineranno per circa 25 km al giorno e cercheranno di pernottare. “L’unica cosa che mi ha deluso dell’anno scorso è che ero troppo concentrato sulla logistica e sull’organizzazione, quindi ho potuto parlare poco dell’associazione e della sclerosi multipla in generale. Quest’anno ho più esperienza e cercheremo di parlare molto di più dell’Aismo. Incontreremo i volontari per parlare di come funzionano le loro giornate”. Raccolta fondi ma anche consapevolezza: “Ho scoperto che la sclerosi multipla è difficile da individuare. È una malattia di cui non si parla spesso ma è importante prevenirla e anticiparla”. Su questo Matteo, che come tanti ragazzi della sua età si è ritrovato in un mondo completamente stravolto con la pandemia, dice qualcosa di significativo: “Sono rimasto davvero colpito dai racconti delle persone con cui ho parlato. Molti hanno scoperto di essere malati da un giorno all’altro. Una persona si sveglia e forse ha la vista offuscata. È qualcosa che ti accade da un giorno all’altro, ma che ti cambia la vita per sempre.

 
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