Tenemos nome nudo. Possediamo solo nomi nudi – Orvieto Life – .

Tenemos nome nudo. Possediamo solo nomi nudi – Orvieto Life – .
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Come accennato nello scritto precedente, il fatto di aver voluto scegliere i candidati tra le mura, storia abituale tra Filippeschi e Monaldeschi, sarà l’ennesima occasione mancata per la città di una vera rivoluzione culturale ed economica. Le radici perdute e il voler replicarle ci condurranno verso un destino incompiuto e pieno di incertezze senza ruoli visibili ed esclusivi.
I candidati in campo che sono appena agli inizi inciampano già in inezie, minimalisti, forzature senza una reale padronanza del fare politica vera, considerando anche le proprie origini, comprese possibili identità, discontinuità, eccezioni. Anche la numerosa platea delle liste, così come dei sindaci, crea confusione e depredazione di preferenze senza un reale costrutto. Le intenzioni sono certamente valide e appassionate, ma sono cadute nella stasi di una città ormai destinata a ruoli secondari in termini di investimenti, sanità, cultura, ecc.
Povero palazzo dei congressi, Piave, ex ospedale, emergenze e contenitori storici, saranno come figli illegittimi di una patria senza arte né parte, destinati ad attenzioni una tantum di opere e uomini di buona volontà adibiti a questo scopo.
Questa è Orvieto! Un possibile ostacolo per qualche bonista o la complementarietà di eventi culturali, turistici, economici? Sarà certamente così, certamente non un reale cambiamento creato e indotto dalle politiche di visione attiva. Le categorie di città noiose o qualificate risiedono nel loro essere centri di eventi, in un forte PIL interno, in centri turistici complessi e in una crescita demografica. Sic stantibus res non ce n’è per nessuno. Destino della città variabile secondo le dinamiche esterne e il destino, non avendo intrapreso una vera scommessa futura con persone e programmi: infatti non c’è traccia. I protagonisti sono immersi nella corrente del divenire o dell’emergere tra possibili coincidenze e differenze di punti di vista. Una volta evaporate le speranze, agli elettori resta la scelta del meno peggio.
Qualche indicazione di futuro era stata data ai protagonisti in campo ma la logica di una comunità immersa nelle nebbie dell’epoca etrusca e dello Stato Pontificio prevalse anche su chi aveva compreso il concetto di disincanto.
Per alcuni sembra saggio: fermarsi a fare un giro.

 
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