Isernia, maggioranza nel caos. Barone si prepara a lasciare la maggioranza – .

Isernia, maggioranza nel caos. Barone si prepara a lasciare la maggioranza – .
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Centrosinistra in grande difficoltà, Termoli ne è la conferma

Prima il caso Pd, poi quello che ha causato la rimozione del medico dal consiglio Scarabeopoi ancora l’onorevole servizio al colonnello Di Baggioora il mal di pancia, mai nascosto, ora arrivato alle coliche, del consigliere, l’unico rimasto fedele al Movimento 5 Stelle, Barone. Amministrazione Castratarodevoto alla politica dell’accomodamento e del compromesso, comincia a lasciare sull’asfalto lingue di sangue dovute a ferite che difficilmente si possono fermare con la solita frase: “L’esecutivo gode di ottima salute”. I malumori, mai nascosti, di molti componenti del consiglio di maggioranza cominciano a diventare veri e propri strali contro chi ha ricevuto dalla politica notorietà, forza e laute ricompense in termini di agevolazioni autorizzate dal governo. Con tecolui che è vicino alla gente e non a chi siede su sedili da lui dorati con foglie d’oro per un valore di oltre diecimila euro al mese, anche per le figure meno apicali della politica del Paese, cambiando radicalmente la prospettiva di sentinella al servizio dei più deboli e delle classi lavoratrici che credevano alle grida, perché erano buone Gigino quando lui, con tutta la sua squadra, ha avuto il coraggio di affacciarsi al balcone di Palazzo Chigi e gridare: “Abbiamo sconfitto l’Orco”. Quel malvagio Orco si trasformò poi in un agnellino che lo seguiva Lega, FI, PD costituendo governi e alleanze che oggi sono continuamente in processo di “Spingi e tira”, magari pensando ai tempi del populismo con il 45% delle preferenze e che queste percentuali potrebbero così tornare a riempire le tasche degli italiani. Bebbe Grillo elogia i sogni e la loro realizzazione se “solo noi avremo il coraggio di inseguirli“, e il loro inseguimento ha influenzato lo speronamento con i sogni degli altri e ha ribaltato il minibus giallo con stelle dorate. Alleanze che scricchiolano a causa di scelte non condivise, non partecipative, sempre contrarie alle aspettative dell’uno e dell’altro. L’affare La Puglia non è facile da digerire, le sconfitte in Basilicata e in altre parti d’Italia urlano sensi di colpa che cancellano anni e anni di speranza che hanno avvolto le teste dei campioni di base di un centrosinistra che non ha più nemmeno colorato di rosso le bandiere. Isernia non ne è esente e il PD, sempre più isolato e sempre meno appetibile per candidati in cerca di posti occupati da non eletti di fiducia, come spesso accade per evitare errori in giunta e giunta, che concordano sulle scelte da evitare di perdere cosa Con te gli ha dato: il generoso compenso, appare nervoso, scocciato e decisamente fuori posto.

Subito dopo le elezioni provinciali che hanno visto l’ondata del centrodestra travolgere sedie e tavoli sulla spiaggia dorata del centrosinistra, ci si aspettava uno scossone con dimissioni e rimpasti e invece, tutti per uno e uno per sé, è in esubero per le vie cittadine fino a concludersi a Termoli che vede sempre più il centrodestra guidato dal candidato sindaco designato dal presidente del consiglio regionale, Francesco Roberti, Nico Balice, pronto a sventolare la bandiera della vittoria. Conte ha sicuramente fatto un vero pasticcio e i suoi funzionari molisani, in primis il coordinatore un po’ democristiano, non gli hanno certo tolto le borse dalle spalle, anzi, ne hanno aggiunte altre che hanno portato alla catastrofe. Insomma, il centrosinistra è spaccato sul nome che aveva gettato in rete in primo luogo, il movimento stesso, e oggi non più consacrato ma vittima sacrificale, la temuta alleanza con Costruire Democrazia vola via verso lidi lontani, e ciascuno nell’attaccarsi a vicenda, spera in un posto in consiglio comunale, gettando benzina sul fuoco e dimostrando quanto poca politica si mastica e quanta arroganza si manifesta. La cittadinanza è l’arma letale della politica, la sinistra non esiste più da tempo se non sporadiche dichiarazioni di quelli che si rivelano il pungiglione che sgonfia sogni e ritorni gloriosi, il Pd e i 5 Stelle nell’affermarsi come “eterno amore” dimostrare il contrario e molto di più. I bambini chiamati in causa direbbero “Molto di più, molto di più”. La lotta è dura ma adesso è davvero spaventosa. Tra due settimane a Termoli si dovrà cominciare a presentare le liste e se, sia a Isernia che a Termoli, la mediazione di Roberto Ruta, un assiduo risolutore di polemiche che raramente commette errori, dettati dalla pessima condizione di un centrosinistra – lo vedi anche a Campobasso pieno di vecchie glorie in cerca di nuove comodità – questo dice davvero tutto. Vince il centrodestra e, se lo farà spesso, vorrà dire che parte della colpa è di chi dimostra arroganza e poca militanza e magari arriva ad accordi che potrebbero essere considerati fantasia politica ma poi: in fondo…. Forse!

di Maurizio VARRIANO

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