“Mi sono ritrovata” – Virtù Quotidiane – .

MONTEREALE – In una piccola frazione del comune di Montereale, Cesaproba, che conta poco più di 400 abitanti, c’è chi ha deciso di non abbandonare il proprio territorio d’origine, cercando lì la propria “oasi felice”.

Poco meno di un anno fa Danilo Durastante fonda la sua azienda agricola lontano dai ritmi frenetici della città e a stretto contatto con le sue radici. Proviene da una famiglia legata alla propria terra, da sempre dedita all’agricoltura e all’allevamento, ma il suo destino sembrava avergli riservato un lavoro d’ufficio.

La speranza di tornare alle origini in Danilo si riaccende quando, iscritto alla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) dell’Aquila, inizia prima a fantasticare e poi, grazie ai finanziamenti europei del Programma di Sviluppo Rurale (Psr), ha saputo creare quello che oggi è per lui il suo posto preferito nel mondo dove riesce, dice, “a essere un alchimista” e dove si sente pienamente realizzato.

L’azienda, da cui prende il nome, è situata a più di mille metri sul livello del mare nell’Alta Valle dell’Aterno, al confine tra Abruzzo e Lazio, ad una distanza di circa 20 km da L’Aquila e circa 30 da Rieti. Alleva maiali e vitelli di vacca Pezzata Rossa italiana selezionata per le carni che Danilo lavora nella sua macelleria agricola.

Sempre a Cesaproba ha un suo punto vendita dove organizza degustazioni che hanno come prodotti di punta i suoi salumi: salumi, salsicce e prosciutti che, come lui stesso tiene a sottolineare, non hanno conservanti, l’unico ingrediente aggiunto è il sale. , pepe, peperoncino e talvolta il peperone dolce di Altino.

“C’è chi mi ha detto di aver fatto una follia, un investimento così importante in un luogo dimenticato da Dio. Ma sono convinto di quello che sto facendo e, anzi, ho sempre nuovi progetti per rendere questa realtà più partecipativa”, dice l’allevatore che dice di ispirarsi ad una filosofia “meraki”, ovvero mettere passione e tutto se stesso in tutto ciò che fa. “Non mi interessa il profitto, mi interessa valorizzare ciò che ho in questo luogo dove sono cresciuto e dove ho deciso di crescere i miei figli”.

Gli stabilimenti in cui Danilo lavora le carni sono moderni, all’avanguardia e sostenibili. La stalla è realizzata in legno e grazie ai pannelli solari è in grado di alimentare le varie celle frigorifere presenti all’interno. Ci sono le celle per l’essiccazione, la cella per la salatura, quella per la stagionatura. In azienda è presente anche un forno che permette la cottura di mortadella e porchetta che vengono poi passate nell’abbattitore per evitare la proliferazione di batteri e per conservarle adeguatamente. Infine il prodotto viene confezionato sottovuoto ed è pronto per la vendita e il consumo.

Sostenibilità è la parola d’ordine anche nell’alimentazione degli animali, alimentati solo con fieni e foraggi prodotti dall’azienda negli stessi terreni dove si producono lenticchie, farro, ceci e fagioli.

Danilo ha già realizzato un sito web per l’azienda e il prossimo passo, che sembra già in cantiere, è quello di aprire un agriturismo proprio vicino al laboratorio, così che i prodotti che servirà accorceranno ulteriormente le distanze tra produttore e consumatore.

Insomma, in un paese spopolato, da cui partono i giovani, gli anziani sembrano stabilirsi, dove la montagna, con le sue pendici per lo più ricoperte di boschi di castagni, regna sovrana, Danilo Durastante ha scommesso sulla sua azienda agricola e esorta gli altri a seguirla. il suo esempio: “Ho imparato in prima persona che se le persone riescono ad emozionarsi e a mettere passione in quello che fanno, non c’è difficoltà che non possa essere superata”, racconta, “e le soddisfazioni arrivano. Oggi sono orgoglioso di poter mettere etichette con il mio nome sui miei prodotti, ma lo sono ancora di più quando i clienti mi raccontano di essere tornati indietro nel tempo, sentendo nei miei salumi il sapore di quelli prodotti dai loro nonni”. Annachiara Valente

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