Genoa, sprint di Gilardino, è in pole. Gasperini e Sarri, alternative prestigiose – .

Nessun disgelo in mezzo Genova e Alberto Gilardino, semplicemente perché il gelo non c’è mai stato. Entro la prossima settimana i 777 partner intendono risolvere il puzzle dell’allenatore e Gilardino ha almeno il 65% di possibilità di essere alla guida del Genoa anche per il prossimo biennio (25% Gasperini e il 10%. Sarri).

La scelta dell’allenatore a cui affidare l’inizio di un ciclo, che deve avere come punto d’arrivo l’Europa, è una di quelle scelte che non si possono sbagliare e per questo i dirigenti del club rossoblù stanno ancora facendo tutto il possibile. decisioni opportune valutazioni in merito alla riconferma dell’ Gilardino. Così come è probabile anche che si aspettino risposte da altri allenatori contattati e che sarà lo stesso allenatore biellese a doverle dare a sua volta (Fiorentina e Torino). Quindi una situazione ancora non definita. Intanto la rosa dei candidati papabili sulla panchina rossoblù sembra essersi ristretta a tre allenatori. Infatti è uscito di scena Palladino. Anche le prestazioni del software sono state attentamente valutate tramite algoritmi Monza e i risultati sono molto simili a quelli di Genova Di Gilardino. Insomma, cambiare in questa direzione non avrebbe senso. Gilardino rappresenterebbe una scelta nel senso della continuità. È un allenatore affidabile che ha dimostrato di saper gestire al meglio il gruppo e che manda in campo una squadra solida e molto pratica. A tratti gli è mancato un pizzico di spregiudicatezza e di coraggio, ma sappiamo tutti quanto sia importante il risultato nel calcio e un allenatore alla prima esperienza in Serie A giustamente lo ha messo davanti a tutto. Ora, raggiunta la salvezza, sta provando a sperimentare qualcosa di diverso e più offensivo, ma spesso, come il match con l’ laziale, nel lasciare la strada vecchia per quella nuova sai cosa lasci dietro e non sai cosa trovi.

Gilardino viene dal caos. Nessuno gli ha dato niente, è arrivato su una panchina di Serie A partendo dalla Serie D. E la stima e la credibilità in un posto non certo semplice come il Genoa se l’è guadagnata sul campo. Stiamo trattando a favore del club un contratto di due anni più opzione per il terzo. Gilardino guadagnerebbe un milione netto a stagione (il doppio dell’attuale ingaggio) che potrebbe diventare un milione e mezzo con tutta una serie di bonus legati agli obiettivi di classifica che verranno raggiunti.

Sei 777 partner qualora decidessero di cambiare si tratterà solo di affidare la panchina del Genova ad un allenatore di grande prestigio ed esperienza. In questo caso i nomi che entrano in gioco sono due: Gian Piero Gasperini e Maurizio Sarri. Due guru, due tecnici che hanno lasciato un segno profondo nel calcio italiano degli ultimi quindici anni. Le loro squadre hanno precise connotazioni tattiche. Insomma, con loro in panchina la famosa “mano dell’allenatore” c’è ed è facilmente riconoscibile. Certo, ci sarebbero costi di assunzione importanti da affrontare, ma il “progetto Genova” li incuriosisce e sarebbero disposti a rivedere i parametri abituali. Gasperini, allora, sarebbe stato ulteriormente coinvolto emotivamente. Semmai, dal punto di vista economico, la vera differenza sarà pari al Genova sarà disposto a investire nella campagna acquisti una volta scaduto il divieto di mercato (gennaio 2025). Gasperini ha 66 anni, Sarri 65: dovranno pensare anche al dopo panchina. Gasp sarebbe tentato dall’idea di riportare in vita il Genova In Europa in tre anni e poi ad affiancare un suo allievo come direttore tecnico (negli ultimi anni la “scuola Gasperini” ne ha prodotti tanti). Se stesso Atalanta conquisterà un posto nella prossima Champions League, ma sicuramente resterà a Bergamo: è una piattaforma troppo prestigiosa per mollare. Tornare a fare l’allenatore senza lo stress di dover vincere a tutti i costi, ma impegnarsi a costruire qualcosa che duri nel tempo è la cosa migliore per chi ha la vocazione di fare l’allenatore. Non è un caso che il premio Maestrelli, assegnato ai migliori allenatori delle diverse categorie professionistiche, un tempo fosse chiamato il “Seminatore d’Oro”.

E, naturalmente, se dovessero seminare Gasperini e Sarri, il raccolto a medio-lungo termine sarebbe garantito. Avrebbero entrambi bisogno di tempo e di tipologia di gioco Sarri forse richiederebbe una curva di apprendimento ancora maggiore di quella di Gasperini, più aggressivo e meno dribblato. Il prossimo per il Genova sarà la stagione del consolidamento a centro classifica, perché per una squadra neopromossa diventa fondamentale dare continuità al proprio rendimento e continuare a essere “alle porte dell’Europa” come ha definito Blazquez la posizione attuale di Genova: “Poi tra due stagioni avremo una possibilità concreta di qualificarci alle Coppe”.

 
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