La mostra ‘Everyday War’ a Venezia – .

Sono pochi (per fortuna) i luoghi al mondo la cui esistenza ruota attorno al concetto di guerra permanente, al punto da farne una delle loro caratteristiche sociali: uno di questi è certamente Taiwan. Lo Stato, concentrato in gran parte sull’isola di Formosa, ospita il governo della Repubblica Cinese, sulla quale la vicina Repubblica Popolare Cinese ha sempre rivendicato sovranità (e, a dire il vero, viceversa). Questo è il motivo per cui a Taiwan è stata raramente riconosciuta la legittimità internazionale e, in altre parole, vive nella paura dell’inevitabile invasione revanscista. Una condizione ambigua, che diventa il cuore della mostra Guerra quotidiana Di Yuan Goang Ming (1965, Taipei) organizzato da Museo delle Belle Arti di Taipei al Palazzo delle Prigioni di Venezia as Evento collaterale alla Biennale Arte 2024. Al primo piano del Palazzo sono esposte solo opere video, che in forme diverse esplorano le idiosincrasie e le difficoltà della società contemporanea, in particolare quella taiwanese, con un filo conduttore: la paura di perdere la propria casa e la propria pace.

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Yuan Goang-Ming, Everyday Maneuver, video a canale singolo, still video, 5’57”, 2018 © Yuan Goang-Ming

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Yuan Goang-Ming, Prophecy, installazione cinetica, 182 x 87 x 77 cm, 2014 © Yuan Goang-Ming. Fotografia- Yung-En Huang. Un ringraziamento speciale al Museo delle Belle Arti di Kaohsiung

yuan goang ming dwelling video installazione video still 500 seamless loop 2014 c yuan goang ming 1 Taiwan è alla Biennale d'Arte di Venezia con una raccolta di video sulla guerra permanente 3/6

Yuan Goang-Ming, Dwelling, installazione video, still video, 5’00” seamless loop, 2014 © Yuan Goang-Ming

yuan goang ming la 561a ora dell'occupazione video a canale singolo video still 556 2014 c yuan goang ming 1 Taiwan è alla Biennale d'Arte di Venezia con una raccolta di video sulla guerra permanente 4/6

Yuan Goang-Ming, La 561a ora di occupazione, video a canale singolo, still video, 5’56”, 2014 © Yuan Goang-Ming

yuan goang ming cosa c'è oltre noi matita su carta 30 x 43 cm 2024 c yuan goang ming Taiwan è alla Biennale d'Arte di Venezia con una raccolta di video sulla guerra permanente 5/6

Yuan Goang-Ming, Ciò che c’è oltre noi_, matita su carta, 30 x 43 cm, 2024 © Yuan Goang-Ming

yuan goang ming guerra quotidiana video a canale singolo video still 1033 2024 supporta la fondazione nazionale per la cultura e le arti c yuan goang ming 1 Taiwan è alla Biennale d'arte di Venezia con una raccolta di video sulla guerra permanente 6/6

Yuan Goang-Ming, Everyday War, video a canale singolo, still video, 10’33”, 2024. Sostegno alla Fondazione nazionale per la cultura e le arti © Yuan Goang-Ming

Yuan Goang-Ming in mostra a Venezia

La mostra, curata da Abby Chen (Head of Contemporary Art e Senior Associate Curator dell’Asian Art Museum di San Francisco), propone al pubblico una selezione di opere vecchie e nuove dello storico videoartista. Tra questi, due sono quelli realizzati ad hoc: da un lato c’è il Guerra quotidiana che dà il nome al progetto, che mostra un tranquillo e deserto appartamento di città deturpato da un anonimo attacco armato. L’irrequietezza di una vita normale bruscamente interrotta non può fare a meno di ricordarci le guerre che abbiamo visto scoppiare negli ultimi anni e mesi, dalla Siria a Gaza, passando per l’Ucraina. Poi c’è Mondo piatto, una cucitura di paesaggi presi da Google Street View e cuciti insieme in loop tramite AI. Accanto a queste opere, esposte su grandi schermi in una scenografia che ricorda una casa, ci sono anche alcune famose opere dell’artista, attivo nel settore fin dagli anni ’80: l’imponente Il 561st Ora di occupazione, documentario sull’occupazione parlamentare del Sunflower Student Movement del 2014 o sulla minacciosa ricostruzione dell’esercitazione di difesa aerea di Wanan (l’esercitazione annuale in caso di invasione) con riprese delle strade di una capitale disabitata. Sirene, esplosioni, grida che all’improvviso diventano silenzio: l’allegoria di un passato che non cessa, e di un eterno presente diffuso e comune al mondo intero, rimbalza da uno schermo all’altro, oscillando tra un monito inquietante e un racconto poetico di fragilità . Con un messaggio molto chiaro: quella che per noi è un’ipotesi distopica”per Yuan Goang-Ming, artista nato, cresciuto e attualmente residente a Taiwan”, ricorda il curatore, “tutto questo è realtà”.

Giulia Giaume

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