“Basta strapotere” – .

Un messaggio diventato virale in pochi minuti svela i retroscena della neonata alleanza tra Azione e Massimo Zedda a Cagliari, in vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, e scatena il caos in Campo Largo, già interessato da faide interne per la conquista della presidenza delle commissioni consiliari. E, con il retroscena, il messaggio svela anche l’obiettivo: ridurre e addirittura eliminare dalla coalizione i 5 Stelle, al momento signori e padroni della coalizione, con il PD silenzioso e gli altri partiti, i cosiddetti piccoli. , schiacciato dallo strapotere grillino.

Quindi tutto era previsto tra Azione e Zedda. La passeggiata del 25 aprile con fianco a fianco durante tutto il viaggio i rappresentanti di Azione e dei progressisti, in particolare Sebastiano Tola e Luciano Uras, i comunicati stampa inviati a intervalli di pochi minuti, l’effetto sorpresa nei confronti degli alleati e in particolare dei 5 Stelle, nei confronti dei quali fu compiuto un vero e proprio atto di ribellione. I grillini avevano infatti posto il veto all’ingresso in Campo Largo di chi non avesse sostenuto Todde alle regionali, e soprattutto quel veto valeva per chi aveva sostenuto Renato Soru, come Azione. Ma Zedda ha sempre detto di voler dialogare per allargare la coalizione. E, dopo aver a sua volta sostenuto Soru ed essere passato all’ultimo minuto utile con Campo Largo, ha deciso di fare come ritiene più utile, senza preoccuparsi dei diktat dei grillini.

Una mossa che, naturalmente, sta creando ulteriori problemi in una situazione già alta di tensione a Campo Largo per i contrasti sulla divisione della presidenza delle commissioni consiliari.

Lunedì ci sarà il vertice di coalizione, fino ad allora i 5 Stelle si sono imposti il ​​silenzio anche se forte il malcontento ed è evidente l’intenzione di mettere Zedda di fronte ad una scelta: 5 Stelle o gli altri.

Sul fronte Azione, intanto, le acque sono molto agitate, ed è caccia al traditore, cioè a colui che ha diffuso il messaggio, con tanto di denuncia – annunciata – alla polizia postale. Il leader nazionale Calenda e il leader regionale Cucca sono rimasti in silenzio, presumibilmente a conoscenza dell’intera operazione concordata con i progressisti.

 
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