Vannacci a tutto campo, classi separate per disabili e su Mussolini ‘uno statista’ – Notizie – .

Vannacci a tutto campo, classi separate per disabili e su Mussolini ‘uno statista’ – Notizie – .
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Dai corsi per disabili a Benito Mussolini “statista”, fino agli italiani che “hanno la pelle bianca”. L’intervista rilasciata alla Stampa dal generale Roberto Vannacci, fresco di candidatura alla Lega, esplode nel fine settimana scelto da Fratelli d’Italia per lanciare la sfida delle elezioni europee. E finisce per rubare la scena. “La destra adesso propone classi separate per i disabili. E allora? Gli mettiamo la fascia al braccio?”, accusa il Pd. Il disagio è palpabile, sia all’interno del partito di Matteo Salvini che tra i suoi alleati. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, deve ricordare le politiche concrete messe in campo per l’inclusione delle persone disabili. Il titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sottolinea che Vannacci non è della Lega: “Non sono d’accordo con le sue posizioni”, risponde senza mezzi termini.

Riflessioni di Capitan Fracassa di cui non ce n’era proprio bisogno”, si scaglia l’italiano Paolo Barelli. Così, dopo ore di polemica, il diretto interessato interviene sui social: “Il titolo distorce completamente le mie parole con le quali affermo con forza che le persone disabili necessitano di attenzioni particolari e di aiuti aggiuntivi e non aggiuntivi che vanno distinti. La campagna elettorale è iniziata!”. Un post cancellato poco dopo e sostituito con la frase “Gli articoli vanno letti senza fermarsi ai titoli”. La Lega, che già deve far fronte al malcontento interno per la candidatura del generale, cerca di arginarlo: Vannacci ” è un candidato indipendente che potrà dare il proprio contributo e raccogliere voti al di fuori del bacino tradizionale” del partito. Nelle “liste competitive e di alto valore” chiuse da Matteo Salvini “non mancano veri leghisti, eurodeputati uscenti ed esponenti della società civile”, sottolineano fonti di via Bellerio. Che però non entrano nel merito delle osservazioni del generale. Ma l’imbarazzo di diversi leghisti è evidente.

“Non sono d’accordo con nulla di quello che ha detto, parla da solo”, dice un parlamentare a microfoni spenti. Mentre un altro sottolinea: “Le sue posizioni sono note. Tanta copertura mediatica per lui, e quindi per la Lega, è un favore”. È questa la strategia di Salvini? Catalizzare, da qui alle elezioni europee, l’intero dibattito pubblico per intercettare quegli 800mila voti in più? Gli alleati si interrogano ma, intanto, sono costretti a commentare, a prendere posizione. “Siamo agli antipodi“, dice il Ministro dello Sport Andrea Abodi da Pescara. «Per favorire l’integrazione è bene che ci sia mescolanza e che le persone siano abituate a stare con chi ha differenze», le fa eco la capofamiglia, Eugenia Roccella. Mentre il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, e l’assessore al Turismo, Daniela Santanchè, non commentano ma prendono le distanze.

Per Fratelli d’Italia sono motivo di imbarazzo anche le dichiarazioni del generale su Mussolini “statista”, pronunciate proprio nei giorni in cui l’opposizione chiedeva a Giorgia Meloni una più netta rinuncia al fascismo, come quella fatta a suo tempo dal leader della destra italiana Gianfranco Fini. Ma è senza dubbio il tema della disabilità quello più controverso: “Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia”, commenta il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Francesco Savino.

Deve dunque intervenire il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che, pur non citando mai l’intervista, ricorda gli interventi messi in campo sul fronte della disabilità: dagli oltre “13mila insegnanti di sostegno assunti a settembre” all’“obbligo di assunzione degli insegnanti di sostegno nell’incarico di restare alla presidenza per tre anni”. Nascono opposizioni. Secondo Benedetto Della Vedova di Più Europa “le manie fasciste e reazionarie di Vannacci qualificano non solo la Lega ma anche il centrodestra”. “Fanno eco a concetti in voga durante a periodo storico chiamato nazismo“, aggiunge la coordinatrice IV, Raffaella Paita. Il M5s esprime preoccupazione attraverso la voce del vicepresidente della Camera Sergio Costa e della responsabile dei diritti, Alessandra Maiorino, secondo cui alla fine “il giudizio più severo arriverà” dalla base della Lega. Mentre il responsabile dei diritti del Pd, Alessandro Zan, stila una lista: “Segregazione per le persone con disabilità. L’etnia come elemento qualificante. La visibilità delle persone LGBTQIA+ come senso di colpa. Mussolini statista. Dobbiamo fermarli”.

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