Massimo Cacciari rovina i piani di Massimo Gramellini. La prima parte di Insomma, il programma di La7 in onda sabato 27 aprile, è tutta incentrata sul fantomatico pericolo fascista e sulla polemica del giorno legata alle parole del generale Roberto Vannacci. “Vedi i rischi di una deriva autoritaria?” chiede il conduttore al filosofo. “Sì, e non c’entra niente con fascismo e totalitarismo”, risponde Cacciari, smontando il grande allarmismo sollevato dalla sinistra contro il governo di Giorgia Meloni. Ma allora da dove vengono i pericoli per la libertà? “Il mondo è nelle mani di poteri tecnico-finanziari-economici che dispongono di mezzi straordinari per governare e manipolare non solo i nostri comportamenti ma anche la nostra immaginazione, attraverso i media a loro disposizione”. Insomma, le grandi piattaforme globali arrivano a influenzare i sistemi politici: “Non c’è più bisogno di un autoritarismo che utilizzi la violenza diretta e immediata, ci sono mezzi infinitamente più sofisticati per determinare i nostri comportamenti”, commenta l’ex sindaco di Venezia.
Insomma, «il totalitarismo che ci aspetta non ha nulla a che vedere con il fascismo», afferma Cacciari che tuttavia strappa gli applausi del pubblico quando afferma di essere «profondamente antifascista», nel senso di operare nel rispetto della Costituzione.