Ciao, Elvira Mancuso. Il mio ricordo di te. – di Lia Tommi – Italianewsmedia.it – PC Lava – Magazine Alessandria oggi – .

Elvira Mancuso è morta a Miami all’età di 78 anni.

Esponente molto importante del panorama culturale alessandrino, con incarichi prestigiosi alla guida del “defunto” Teatro Comunale, della Biennale di Poesia, impegnata in politica nel nuovo partito di Berlusconi, donna di grande intuito, sempre proiettata in avanti, verso il futuro , ha dato molto anche al mondo della scuola, per anni preside della scuola elementare De Amicis.

Ed è da qui che nascono i miei ricordi e le mie esperienze condivise, con questa donna non sempre accomodante, ma determinata a dare il massimo.

Elvira si presentava a scuola con abiti colorati e lunghe sciarpe drappeggiate sulle spalle, in uno stile vagamente etnico ma sempre estremamente raffinato completato da orecchini pendenti e collane perfettamente abbinati.

Eravamo all’inizio degli anni 2000, al primo collegio magistrale ci svegliava da una sorta di letargo, costringendoci a sviluppare idee e progetti e a sottoporglielo.

Amante ed esperta di poesia e arte contemporanea, darà sempre priorità a questo tipo di progetti.

Il suo ufficio era pieno di quadri colorati, incomprensibili ai più, ma di estremo valore per il suo animo poetico: quando furono rimossi, dopo il suo pensionamento, mi sembrò la fine di un’era colorata e creativa per la mia scuola.

Avevo una specializzazione in psicomotricità relazionale e quando lui lo scoprì, in pochi giorni mi dotò di un’aula che chiamai QUA SI GIOCA e mi affidò un progetto di 100 ore, cosa del tutto impensabile oggi.

Erano gli anni delle uscite e dei progetti senza remore, eravamo sempre in giro a fare esperienze, imparare sul campo, in giro per la città con le nostre lunghe file di studenti sorridenti e colorati… senza grembiuli NERI.

Ci ha addirittura regalato una gita a Volpedo, nei luoghi del grande Pellizza.

Mio figlio in quegli anni frequentava le scuole elementari e quello che è oggi lo deve anche a lei.

Per quanto mi riguarda mi ha affidato anche il ruolo di referente per l’inclusione degli immigrati e abbiamo realizzato splendide iniziative. Le devo molto, a livello umano e professionale, forse oggi le assomiglio un po’… e me ne rendo conto solo adesso che la passione per la sua vita si è spenta per sempre.

Ciao Elvira, voglio salutarti con quei versi di Hikmet che ti ho dedicato al tuo arrivo al de Amicis:

LA NOTTE È FINITA.

TU SEI LA LUCE E IL MATTINO.

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