«Vannacci? Ho letto il suo libro. Ma non voterò per lui, lavoro per i veneti” – .

«Vannacci? Ho letto il suo libro. Ma non voterò per lui, lavoro per i veneti” – .
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Il presidente del Consiglio regionale: «La vostra candidatura è una scelta del Consiglio federale. Non conosce la Lega”

Ognuno non è d’accordo a modo suo. L’esplosione della candidatura di Roberto Vannacci come indipendente nelle liste europee della Lega ha scatenato forti proteste tra i leghisti veneti. Come l’urlo di Roberto Marcato: «Non lo voterò nemmeno morto!». L’“altro” Roberto, Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, ha un altro stile, agli antipodi: parla a bassa voce ma certe risposte secche contengono altrettanto tritolo.
Ciambetti, niente Europei per te alla fine?
“Ho dato la mia disponibilità ma non ne è venuto fuori nulla.”
Perché?
“Il Consiglio federale avrà fatto altre scelte”.
Si straccia le vesti anche per Vannacci?
«Per carità, ho letto anche il suo libro e mi sono ritrovata anche in qualche ragionamento di buon senso, come quello sulla cultura del risveglio. Adesso una canzone come quella dei The Kolors, “a boy kisses a girl” sembra rivoluzionaria…».
Quindi il generale otterrà il suo voto?
“Assolutamente no. Conosco personalmente molti colleghi di partito ricandidati o candidati, voterò per loro. E farò una campagna per loro.
Scommettete su Paolo Borchia? Rosanna Conte? Alessandro Manera?
«Per ora non faccio nomi, sarà chiaro dalle cene che voglio organizzare. E comunque sono tutti colleghi preparati che farebbero bene a Bruxelles”.
In queste cene si parlerà anche di Autonomia, avete sentito cosa ne pensa il generale Vannacci. A dir poco, è tiepido…
«Sa poco della Lega».
Eppure è stato nominato testa di serie per incrementare i risultati del campionato… Andrà così?
«È una candidatura indipendente rispetto al nostro movimento, non è usuale per le nostre liste e immagino che il Consiglio federale l’avrà valutata bene».
Porterà più voti di quanti rischierà di perderne?
«Non ho sondaggi su cui giudicare, immagino che i responsabili li abbiano commissionati e spero che siano sondaggi ben fatti».

C’è chi crede che Vannacci usi il partito come un autobus?
«Mi risulta che il generale sia stato ricercato, non che si sia proposto. Certo la candidatura come pullman è già avvenuta in altri partiti, spero non succeda a noi. Spero, lo ripeto, che questo aspetto sia stato ben valutato dal Consiglio Federale”.
Il 25 aprile è appena passato e non possiamo fare a meno di chiedere anche a te: ti dichiari antifascista?
«Trovo superfluo chiederlo visto che noi giuriamo sulla Costituzione. Il tema dell’autodichiarazione di essere antifascista è un argomento che i tifosi avversari utilizzano per avere un certificato di esistenza in vita. Il fascismo non esiste più, mi sento antifascista come monito a non ripetere gli errori del passato. Detto questo, il fatto che la festività del 25 aprile sia sempre più caratterizzata da tanta intolleranza non fa bene al 25 aprile”.
Torniamo alla Lega che in Veneto sembra essersi riorganizzata prima contro FdI, poi contro gli attacchi azzurri di Tosi e, ora, contro Vannacci. È così? Tu siedi nel consiglio e il segretario Alberto Stefani recentemente ha parlato del partito come di una comunità ritrovata…
«Diciamo che c’è ancora molto lavoro da fare e ci sono importanti margini di miglioramento».
Ti aspetti un cambio di leadership dopo gli Europei?
«Spero che la Lega riscopra lo spirito autonomista e federalista e dia prospettiva ai militanti. Qui abbiamo un movimento animato da una classe dirigente, ma direi, prima ancora, da persone di prim’ordine”.
Sembra essere la base dell’identità territoriale che la Lega sta sperimentando per difendersi dall’assedio degli alleati alle prossime Regionali…
«Non molleremo di un centimetro la presidenza di una regione che è stata la culla della Lega Nord. Abbiamo cartucce da sparare. E di qualità.”
Dovremmo inserirla tra gli aspiranti post-Zaia?
“IO? Sono un buon gregario.”
Tornando ai Dolphins, chi sceglieresti, pistola puntata, tra Roberto Marcato, Mario Conte e Alberto Villanova?
«Sono tutti amici che stimo moltissimo. E con ognuno cadresti in piedi.

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28 aprile 2024

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