Il silenzio di Bari, la scoppola di Cosenza. C sarebbe uno schiaffo. E Maita… – .

Nessuno ha parlato. Bocche cucite dopo l’ennesima strage. Il Bari perde contro il Cosenza in quella che poteva essere l’ultima occasione per rilanciarsi. Mancano tre partite alla fine della stagione regolare (Parma, Cittadella e Brescia le avversarie): se finisse così, oggi il Bari sarebbe clamorosamente in C, senza nemmeno passare dai playout.

Una situazione sportiva drammatico e che coinvolge la città in una profonda preoccupazione. Ripartire dalla terza serie nazionale sarebbe infatti uno schiaffo per le potenzialità di un ambiente che, come sempre detto, merita altre tappe. La rosa non è mai decollata e scelte approssimative hanno caratterizzato un percorso finora infruttuoso.

Ieri, a Cosenza, il Bari ha fallito l’ennesimo approccio, rimediando a gol evitabili che hanno schiacciato le (poche) ambizioni del pronto-partita biancorosso. Eppure in Calabria i consensi non sono mancati, con i 2mila tifosi biancorossi che hanno cercato di incitare e animare un gruppo decisamente ottuso. Improduttivo, a quanto pare, anche l’ennesimo cambio in panchina, a differenza di quanto affermato da Maita non più tardi di una settimana fa, rivendicare il valore della squadra. Oggi quelle dichiarazioni assumono i contorni di una presa in giro alla luce di quanto abbiamo visto per l’ennesima volta.

 
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