«Litigano per noia» – .

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PORDENONE – Gli atti vandalici veri, le risse organizzate per passare il tempo, gli episodi in cui i giovani minacciavano: tutto questo avviene fuori, per strada. Ma L’emergenza che sta colpendo il quartiere Torre è iniziata dalla scuola. I segnali d’allarme arrivano dai corridoi delle scuole medie “Lozer”, che prendono il nome dalla piazza principale del paese a nord di Pordenone. E prima viene misurata la temperatura il preside dell’istituto comprensivo, Vladimiro Giacomello. Lui stesso, poi, è in prima linea nelle misure. sì perché all’interno della scuola sono avvenute le prime sospensioni. “Niente di grave, danneggiati alcuni bagni”, precisa l’istituto. Ma volevamo dare un segnale.

IL CLIMA

“Gruppo della torre” (così vengono chiamati i ragazzi “terribili” tra i loro coetanei del quartiere) nasce quindi a scuola. Lì, tra le panchine e il giardino di Lozer, arrivano le prime intimidazioni, i primi piccoli atti vandalici che costarono ad alcuni ragazzi la sospensione “educativa”. dalle lezioni per qualche giorno. «E siamo pronti a mettere in campo altre azioni che definiamo educative – spiega il direttore della scuola, Vladimiro Giacomello -. Lunedì parteciperemo volentieri al vertice, siamo in costante contatto con la polizia locale e i servizi sociali del comune. Le sanzioni che abbiamo deciso di assegnare ad alcuni bambini mirano proprio a salvaguardare il diritto di tutti all’istruzione. C’è bisogno di una rete con più attori per arginare questa situazione». All’interno di Lozer germinano quindi quelle condizioni che poi si manifestano all’esterno della scuola. «Qui si parla di piccoli incidenti avvenuti per lo più nei bagni – spiega il gestore – mentre all’esterno si denunciano anche risse organizzate tra genitori. E probabilmente tutto questo avviene per noia: si danno appuntamenti e scatta la rissa».

Irruzioni vandaliche nella scuola media di Lozer, scoperti gli autori: hanno 14 e 15 anni

I CONTORNI

Scavando ma allo stesso tempo tutelando la privacy dei minori che frequentano la scuola locale, scopriamo poi come i principali protagonisti degli episodi di violenza che turbano le famiglie non sono i figli di famiglie emarginate. E nemmeno i rappresentanti di quella che spesso viene chiamata la “seconda generazione”. NO, Sono ragazzini forse annoiati ma veri pordenonesi. “Devo dire infatti che alcuni figli di immigrati hanno collaborato attivamente con la scuola e hanno cercato di mantenere un clima più sereno”, precisa ancora il preside della “Lozer”. Domani la partenza della “missione” del Comune, con l’assessore e vicesindaco Alberto Parigi che incontrerà la scuola, la polizia locale della capitale e gli educatori di strada. L’obiettivo è riportare la tranquillità a Torre. «Gli educatori di strada sono stati inviati proprio nella zona di piazza Lozer e hanno ascoltato le testimonianze di persone che vivono da vicino il fenomeno. Hanno ascoltato chi ha il polso della situazione. Domani incontreremo anche la direzione scolastica della scuola media Torre, mentre sono già stati intervistati i negozianti della zona. Stiamo facendo tutto il possibile ma non possiamo sempre dare la colpa di tutto alle forze dell’ordine o all’amministrazione comunale. Le famiglie, soprattutto, devono farsi carico del problema: lasciare che facciano la loro parte”, ha ribadito il vicesindaco Parigi.

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Il Gazzettino

 
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