Nella partita in cui i tifosi nerazzurri hanno festeggiato lo scudetto della seconda stella, L’Inter vince 2-0 contro il Torino grazie al tutore di Calhanoglu, che ha sulle spalle la maglia numero 20, al suo 13esimo sigillo in campionato (15esimo stagionale). È il trionfo di tutti. Di una squadra omaggiata dai Granata con il “pasillo” d’onore e con la Curva Nord che dedica cori a tutti, anche a Simone Inzaghi che si lascia andare dopo essere stato praticamente costretto da Arnautovic e Dimarco a saltare, come richiesto dagli ultras. Il Torino ha giocato un primo tempo molto attento. I nerazzurri ci provano con un tiro di Thuram che termina alto sopra la traversa. Sommer è pronto per il tiro di Zapata. Tre minuti più tardi l’attaccante torna pericoloso con un colpo di testa che non trova la porta. Non ci sono molte opportunità. Bastoni corre 60 metri con la palla tra i piedi per consegnare il pallone a Lautaro Martinez, ma l’argentino si fa anticipare da Ilic.
Nella seconda metà è una storia completamente diversa. Tameze butta giù Mkhitaryan, l’arbitro Ferrieri Caputi prima lo ammonisce, poi estrae il cartellino rosso dopo un rapido check al VAR. Con un uomo in più per l’Inter è tutto più facile. Barella recupera un pallone perso da Lazaro, rapido lo scambio Lautaro Martinez-Mkhitaryan e gol di Calhanoglu. Passano tre minuti e Lovato atterra Thuram in area, Ferrieri Caputi questa volta è più deciso e concede il rigore. Calhanoglu parla con Lautaro Martinez, che non segna dal 28 febbraio, ma alla fine l’argentino fa calciare il turco. Che dagli 11 metri non sbaglia mai ed è 2-0. E la festa può iniziare.
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La mattina
