Alessandro Antonello, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto ai microfoni di Inter TV a margine della festa dello scudetto nerazzurra in piazza Duomo a Milano: “E’ un’emozione speciale, il caldo era già alto ma vedere quello che è successo dalle due del pomeriggio a oggi è una cosa unica che ripaga gli anni di duro lavoro di tutti i giocatori” membri aziendali, anche quelli che lavorano fuori dal campo. Questa è una cosa unica che rimarrà nella memoria per molti anni. Colgo l’occasione per ricordare le oltre 220 persone che lavorano per l’Inter. Questa sera è il momento giusto per ringraziare tutti. Questa è la serata giusta per gioire anche per loro, ai quali va il nostro ringraziamento”.
Tutti hanno lavorato in sinergia per fare il bene della società, la risposta del pubblico è delle migliori.
“Assolutamente sì, questa celebrazione è una cosa incredibile. Dico che la forza di questa società è che ha avuto obiettivi chiari all’interno delle varie componenti, con l’unico obiettivo di portare i ragazzi al successo sportivo a cui ha contribuito anche l’ambito societario. C’è grande sintonia e determinazione nell’ottenere il risultato”.
C’è secondo te una partita in cui l’Inter ha vinto lo scudetto?
“L’ultimo derby, perché abbiamo ottenuto il triplo successo sportivo in una sola partita. Questo è il momento che porterò per sempre, perché credo sia rimasto nel cuore di tanti tifosi dell’Inter”.
Nei tuoi nove anni all’Inter sono arrivate tante soddisfazioni, qual è il segreto del club? E come lo descriveresti in una parola?
“L’Inter è una famiglia, i risultati si raggiungono con grande determinazione e voglia di lavorare insieme per un obiettivo comune. Ricordo cosa era l’Inter 8-9 anni fa e cosa era adesso, è un percorso che abbiamo costruito nel tempo rafforzando le basi e aggiungendo mattone dopo mattone per arrivare a questi risultati. La svolta è stata la qualificazione alla Champions League con Luciano Spalletti a Roma all’ultima giornata, da lì secondo me è iniziato il nuovo ciclo della nuova Inter dove abbiamo potuto investire. e tornare alle competizioni europee, finché non potremo festeggiare la seconda stella”.
