Un importo di 9,6 milioni, circa 170mila euro in meno della vecchia Tari. Quindi, almeno sulla carta, nessun aumento. E la possibilità, per i cittadini attenti a non superare il limite dei contributi previsti, di risparmiare un po’. Eccolo, dopo mesi di polemiche e simulazioni, il costo della (molto contestata) tariffa puntuale dei rifiuti.
Entrato formalmente in vigore a inizio anno, il nuovo sistema di calcolo torna domani in commissione prima del via libera (martedì in Consiglio comunale) alla struttura tariffaria e alla definizione delle agevolazioni. In attesa che arrivino le prime bollette, e soprattutto per poter fare dei confronti a fine anno, sono stati confermati gli sconti per chi composta; per chi utilizza il servizio in maniera stagionale o non continuativa; per chi porta i rifiuti alla stazione ecologica; per chi deve smaltire pannolini o pannolini.
Come accennato in apertura, per il servizio gestito dal raggruppamento temporaneo di imprese formato da Hera, dalla società cooperativa Giacomo Brodolini e dal consorzio stabile EcoBi, il Comune pagherà 9 milioni 645mila euro, rispetto ai 9 milioni 815mila euro dello scorso anno. anno per la Tari.
E la vecchia battaglia (due milioni di euro in ballo) contro Atersir, che secondo il Comune ha fatto pagare troppo il servizio negli ultimi anni, costringendo i cittadini a pagare una cifra più alta del dovuto? La delibera che verrà approvata martedì “è assunta al solo scopo di consentire l’indispensabile prosecuzione del servizio di gestione dei rifiuti urbani a beneficio dei cittadini”, si legge nel documento del Consiglio. E «non costituisce in alcun modo acquiescenza rispetto ai contenuti del piano economico finanziario 2024, rispetto al quale continuano a valere tutte le eccezioni già avanzate dal Comune in procedimenti amministrativi e giudiziari», si legge sempre nelle carte del Comune.
Sì, perché in primo grado il TAR ha dato ragione al Consiglio; ma Atersir ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. Nel frattempo, la delibera al vaglio di maggioranza e opposizione “non comporta alcuna rinuncia agli effetti della sentenza del 26 maggio 2023 – concludono il Comune – né del relativo giudizio di ottemperanza emesso dal Comune nei confronti di Atersir dinanzi allo stesso TAR. ”.