Consiglio di Stato respinge il ricorso del CSM, confermata la sentenza del TAR favorevole alla procura di Gela – .

Non ci sono le condizioni per sospendere l’esecutività della sentenza del Tar Lazio che annulla la delibera con cui il Csm, il 31 maggio 2023, ha nominato procuratore generale di Bologna Paolo Fortuna, ex procuratore di Aosta. Lo ha deciso il Consiglio di Stato respingendo le richieste cautelari del Consiglio Superiore della Magistratura e dello stesso Fortuna, condannandoli a risarcire le spese processuali all’attuale procuratore reggente di Gela, Lucia Musti, che aveva presentato il ricorso, poi accolto, all’ufficiale amministrativo del tribunale del Lazio, contro la nomina. Musti, ex procuratore generale ad interim di Bologna, è stato penalizzato nelle valutazioni del Csm dalle chiacchierate con Luca Palamara. Ma il Tar aveva ritenuto fondato il ricorso, sottolineando l’esiguo numero di colloqui e poi come questi non trasmettessero un’immagine incompatibile con l’esercizio di una funzione dirigenziale. Il Consiglio di Stato, nel respingere la richiesta di sospensione di CSM e Fortuna, ritiene inoltre che la sentenza del TAR abbia accertato l’errore di fatto della delibera del CSM e la sproporzione nella parte in cui essa derivava dal contenuto delle conversazioni telefoniche tra Musti e Palamara la perdita del primo dei requisiti di indipendenza, imparzialità ed equilibrio. A questo punto si attende l’udienza per la discussione nel merito, il prossimo 9 luglio.

 
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