L’orologio segnava le 20:29 quando Semeniuk schiacciò a terra la palla vincente. Il più pesante per la Sir Susa Vim Perugia, neo campione d’Italia di volley. Una seconda volta per il Perugia, che già aveva cucito il tricolore sulla propria maglia nella stagione 2017-18. Sei stagioni dopo la squadra capitanata da Gino Sirci trovò il bis. Lo ha fatto battendo in casa la Mint Vero Volley Monza in un’infuocata finale di scudetto. I Block Devils hanno chiuso la pratica in gara 4, vinta all’Opiquad Arena in rimonta: 1-3 la finale (25-19, 23-25, 25-27, 20-25). Rimonta che vale poker per il Perugia. Quest’anno il Sir, fuori dai grandi campionati d’Europa (dove tornerà la prossima stagione), ha vinto tutto quello che poteva vincere: Supercoppa, Coppa Italia e Mondiale per club. Un vero trionfo.
Ieri, uno dei protagonisti della serata, il capitano Wilfredo Leon, che ha lasciato l’Italia con la gioia nel cuore, ha alzato l’ultimo trofeo che arricchisce il palmares della Juventus (ormai a 13 titoli). “Sono molto felice, ringrazio Dio”, ha detto il cubano-polacco che ha filmato la cerimonia di premiazione con una videocamera attaccata alla sua maglietta celebrativa. Leon ha ricordato “i mesi dove la sofferenza non finiva mai”, quelli dell’infortunio che lo ha tenuto a lungo lontano dal campo. Da campione, non ha mai smesso di crederci, trovandosi un ruolo da protagonista nei playoff. «Adesso posso dire che sono molto felice di aver portato finalmente una medaglia al valore per i tifosi che ci hanno creduto fino alla fine». A Monza la SIR venne appoggiata da 500 Sirmaniaci. Un blocco di magliette bianche che si è fatto strada nella bolgia dell’Opiquad Arena. Il presidente della Lega Pallavolo, Massimo Righi, si è complimentato con i tifosi. «È stato un campionato meraviglioso. Faccio i complimenti ai due tifosi, sugli spalti hanno dato uno spettacolo da pelle d’oca. Un sostegno come questo è una pubblicità per il nostro sport”.
LA FORZA DEL GRUPPO
Un volley sempre più a tinte bianconere. Grazie ad un gruppo unito e ad una guida tecnica forte, quella di Angelo Lorenzetti. Diventa il primo allenatore della SuperLega a vincere lo scudetto in quattro città diverse: Modena, Piacenza, Trento e ora Perugia. Un record. Ma più che ai titoli personali, Lorenzetti ha pensato alla sua famiglia dopo aver vinto lo scudetto. Nel primo colloquio dopo il campionato ha salutato i suoi genitori, “due ultranovantenni che sono a Fano e sono riusciti a vedermi”. «Parliamo di squadre che non mollano mai, sono quelle davvero toste che non mollano, tanta roba». Parte meglio Monza, spinta da Takahashi (6-8). Qualche imprecisione di Ben Tara (11-9) e un bel muro (16-13), spina nel fianco di Sir, aiutano la squadra brianzola. Lorenzetti schiera Leon, ma la strada resta in salita (20-14). Giannelli trova ossigeno per Perugia, ma il set è compromesso (25-19). Al cambio Perugia alza il muro (2-4). Immediata la risposta di Monza con Di Martino, ma il ritmo cambia (12-8). L’arrivo di Herrera carica i bianconeri, più concreti in attacco (17-18). Finale vicina al traguardo, con Perugia trascinata da Giannelli (23-25). Maar e compagni provano a resettare (2-3), ma Perugia ha cambiato pelle (10-15). Colaci brilla, coprendo tutto, ma soprattutto Leon (25-27). Con i suoi colpi, il quarto set vede Perugia protagonista. Inizio veloce con Herrera (7-9), poi testa a testa e aumento di peso (10-12 e 10-16). Leon dà spettacolo nel finale (17-20 e 19-24), con l’ultimo punto segnato da Semeniuk (20-25).
Monza: Kreling 1, Takahashi 14, Di Martino 5, Loeppky 15, Maar 20, Galassi 12, Morazzini (L), Visic, Mujanovic, Gaggini (L), Szwarc 2. NE: Comparoni, Beretta. All.: Eccoli.
Perugia: Giannelli 8, Plotnytskyi 9, Flavio 8, Ben Tara 4, Semeniuk 6, Russo 7, Toscani (L), Held, Herrera 7, Leon 25, Colaci (L), Ropret. NE: Candellaro, Solé. All.: Lorenzetti.
