la Provincia di Reggio Emilia ora vuole 72mila euro Gazzetta di Reggio – .

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Reggio Emilia L’impresa che avrebbe dovuto eseguire i lavori non ha superato la prova antisismica: quell’edificio sarebbe crollato in caso di terremoto. Niente di strano, se non che riguarda il cantiere un liceo: il prof. istituto ional Galvani-Iodi. Adesso la Provincia di Reggio Emilia, che ha estromesso il costruttore, vuole la restituzione di 72.640 euro. All’avvocato Alessandro Merlo è stato affidato il mandato di procedere, sia in sede giudiziale che stragiudiziale a tutela dell’istituto, all’incasso della fideiussione.

Il progetto

L’ampliamento della scuola Galvani-Iodi è uno dei cantieri scolastici più importanti per dimensioni della Provincia di Reggio Emilia, insieme alla nascente sede di Santilaria dell’istituto D’Arzo. Il progetto prevede la realizzazione, in via della Canalina, accanto al corpo principale dell’edificio, di otto nuove aule più un ampio laboratorio, che potranno sopperire alla mancanza di spazio dell’attuale sede. Il costo dell’intervento, finanziato dal Pnrr, è di tre milioni di euro, suddivisi in due lotti da 1,4 e 1,5 milioni. I primi problemi sono sorti al momento dell’assegnazione, come si legge nei documenti dell’organizzazione.

Contro l’esito della gara, originariamente portata a casa dalla Camar Società Cooperativa di Castelnovo Monti, la società Mastropasqua Costruzioni Srl di Barletta (Andria-Trani) ha presentato ricorso al TAR di Parma e ha vinto; la sua offerta – con uno sconto del 5,63% per l’esecuzione dei lavori e del 15% per il servizio di progettazione esecutiva – risultò economicamente più vantaggiosa e il contratto fu firmato.

Il tempo è passato, ma in ritardo la compagnia pugliese ciao a consegnare il progetto esecutivo, arrivato nel febbraio 2024 invece che nel novembre 2023. “Nonostante l’impresa appaltatrice fosse in larga parte fuori tempo massimo, si è deciso comunque di esaminare gli ultimi documenti prodotti”, ha scritto il responsabile del Nucleo Speciale Edilizia e Sismica di Palazzo Allende, a partire dalle verifiche antisismiche perché se queste non sono in regola tutta la restante documentazione diventa inutile.

«Parere sismico negativo», è stato il risultato: i documenti strutturali “non sono stati ritenuti conformi alla normativa” e “le controdeduzioni presentate dal consorzio non giustificano in alcun modo la contestata inosservanza, né sono pertinenti alla richiesta dell’amministrazione”. Un valido motivo per risolvere il contratto “per gravi inadempimenti”. L’azione legale, iniziata il 23 aprile, non è altro che la conseguenza dell’accaduto: poiché il contratto era assistito dalla fideiussione, rilasciata da una compagnia assicurativa di Roma, la Provincia pretende l’escussione di quei 72mila euro “oltre sopra agli interessi di mora”.

“Purtroppo non è un caso raro, è capitato a tanti altri enti di incappare in vertenze simili” ha detto la vicepresidente della Provincia Elena Carletti, alludendo al fatto che i cantieri sono diventati sempre più una giungla di carte bollate. Ciò comporterà un ulteriore ritardo nei lavori? «Ci ​​sono delle scadenze da rispettare per quanto riguarda i fondi Pnrr, ma abbiamo già comunicato l’accaduto al Ministero per procedere all’assegnazione del secondo posto; non ci dovrebbe essere alcun problema. L’importante è non aver perso nessun finanziamento”. © TUTTI I DIRITTI RISERVATI

 
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