Amministrativa, priorità e proposte delle imprese. CNA Umbria presenta l’indagine – .

Amministrativa, priorità e proposte delle imprese. CNA Umbria presenta l’indagine – .
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Rilevare il sentiment delle imprese rispetto alle previsioni economiche per il 2024, capire quali sono secondo loro i maggiori ostacoli alla crescita e le priorità per incoraggiarla, condividere infine con gli imprenditori intervistati le proposte da sottoporre ai candidati sindaco in Comuni umbri dove a giugno si voterà per il rinnovo delle amministrazioni. Sono queste le ragioni che hanno spinto CNA Umbria a sottoporre un dettagliato questionario ad un campione di oltre 900 aziende di tutti i settori dislocate sull’intero territorio regionale.

“Anche per il 2024 la maggioranza delle imprese prevede un fatturato in crescita o stabile, mentre solo l’8% di esse prevede un calo – afferma il presidente regionale della CNA, Michele Carloni, -. Ma anche tra chi vede rosa emergono preoccupazioni soprattutto per la seconda metà dell’anno. Ciò vale soprattutto per le imprese di costruzione, in attesa della revisione e riattivazione dei diversi bonus casa a cui sono strettamente legate le riqualificazioni degli immobili esistenti, ma anche per l’industria manifatturiera, che non ha ancora certezze sui tempi di entrata in servizio. forza del nuovo pacchetto Industria 5.0, uno strumento che potrebbe rappresentare un’ottima leva per sostenere gli investimenti”.

Le priorità aziendali cambiano in percentuale. Se fino allo scorso anno il reclutamento di manodopera era la priorità per la maggior parte di loro, nel 2024 la priorità va alla ricerca di nuovi clienti e di nuovi mercati per i propri prodotti o servizi, a dimostrazione che nonostante le previsioni per l’anno in corso siano ottimistiche, c’è la necessità di espandere il proprio mercato di riferimento.

“Tra i principali ostacoli alla crescita, la stragrande maggioranza delle imprese cita l’eccesso di tasse e burocrazia, ma anche la mancanza di manodopera specializzata – aggiunge il presidente regionale della CNA -. Tra le tasse locali, quella considerata la più ingiusta in assoluto è la Tari, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Infatti, al di là degli aumenti di prezzo annunciati da molte amministrazioni comunali, che dimostrano un permanente immobilismo nel processo di riorganizzazione del ciclo dei rifiuti, c’è il problema che, in barba ad una specifica normativa nazionale che prevede uno sgravio fiscale del 100% sui beni produttivi superfici dove le aziende producono rifiuti speciali oggetto di raccolta differenziata, in tutti i Comuni continuano ad essere applicate aliquote diverse con la giustificazione che spesso è difficile distinguere con certezza su quali di queste superfici si producono rifiuti urbani o speciali. Il risultato è che molte aziende pagano due volte per le stesse porzioni di aree di lavoro”.

Per migliorare l’attrattività dell’Umbria, le imprese pensano che si debba agire su più fronti. “Innanzitutto sulla realizzazione di infrastrutture stradali e ferroviarie per limitare l’isolamento storico della regione: gli ottimi risultati ottenuti dall’aeroporto di Perugia, infatti, non sono sufficienti a garantire i collegamenti necessari. Ma ben il 17% delle aziende ritiene che riqualificare il servizio sanitario pubblico potrebbe attrarre residenti ed evitare la migrazione verso altri territori”.

Rispetto alla carenza di manodopera, ben 58 imprenditori su 100 sarebbero disposti ad assumere immigrati regolari per ricoprire i posti di lavoro per i quali non sono disponibili lavoratori italiani. Un dato sorprendente riguarda i difficili rapporti con la pubblica amministrazione.

“Infatti – prosegue Carloni – oltre a sostenere l’esigenza di una forte semplificazione e armonizzazione normativa e burocratica, la maggioranza delle imprese ritiene che il maggior vantaggio sui tempi di risposta della PA deriverebbe soprattutto dall’incremento delle competenze dei dipendenti pubblici, spesso inadeguato”

“Per quanto riguarda le aree industriali, è evidente che purtroppo la maggior parte di esse versa in condizioni critiche dal punto di vista della viabilità, della segnaletica, della sicurezza e della gestione delle aree verdi. Inoltre il 10% degli intervistati denuncia anche l’assenza o la scarsa qualità delle connessioni internet”. Quanto alle prospettive di sviluppo dell’economia locale, per il 70% degli intervistati si tratta della crescita dimensionale delle imprese e dell’industrializzazione del turismo.

Sempre su quest’ultimo punto, secondo il 60% delle risposte, una spinta alla crescita potrebbe venire dalla valorizzazione delle produzioni locali e dell’artigianato di qualità promosse nell’ambito di uno strutturato piano di marketing territoriale, aspetto che potrebbe supportare le politiche di sostegno dell’Umbria. marchio già implementato dalla Regione. La creazione di eventi, l’incentivazione all’apertura di nuove attività ma anche l’attrazione di nuove zone residenziali, sono gli elementi per favorire il rilancio dei centri storici individuati dalle imprese, che nel complesso sono poco interessate ai dibattiti sulla ZTL aree più sensibili, invece, alla necessità di intervenire sulla gestione degli accessi, della sosta e dei trasporti”.

Il sondaggio, suddiviso per territorio, servirà successivamente a presentare le proposte ai candidati sindaco dei principali comuni dove si svolgerà il voto, a cominciare da Perugia. «Nel capoluogo, ad esempio sul fronte delle infrastrutture, posso anticipare che chiederemo la realizzazione completa del cosiddetto hub di Perugia. In tutte le città dove si voterà, ma non solo, continueremo a batterci per la revisione del servizio Tari e dei relativi regolamenti comunali e per la riqualificazione delle aree industriali, cercando di dare voce alle micro, piccole e medie imprese. imprese di grandi dimensioni, che – conclude Michele Carloni -, rappresentano uno dei pilastri dei Comuni dell’Umbria”.

Ecco, il rilevamento.

 
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