artisti, idee e creatività nel cuore di Venezia – .

A Palazzo Diedo – dove un tempo viveva una nota famiglia veneziana e dove, molti anni prima, c’era stata una scuola elementare e poi una corte – il collezionista e mecenate Nicolas Berggruenfondatore del Berggruen Institute (la sede europea in Laguna è presso la Casa dei Tre Oci, alla Giudecca), ha deciso di aprire nei giorni caotici ma elettrizzanti dell’inaugurazione del 60a Biennale d’Arte la sede di Arte e cultura di Berggruen. “Questo perché – ci ha spiegato – la città lagunare per eccellenza è storicamente un catalizzatore di creatività, idee, sperimentazioni e scambi, un generatore di cultura”. Il nuovo edificio, quindi, è il modo migliore per approfondire il legame tra l’arte contemporanea e il passato, tra Oriente e Occidente”. Facile, direte, a Venezia – “famosa in tutto il mondo sia come vetrina per l’arte contemporanea sia naturalmente per la sua cultura delle tradizioni storico-artistiche” – citando le parole del direttore di Berggruen Arts & Culture Mario Codognato, ma non è certo scontato. “Palazzo Diedo – precisa – si aggiunge a questo già incredibile panorama con le sue sale espositive e con una novità: atelier d’artista con un ricco programma di residenze prolungate, permettendo così agli artisti di immergersi nelle tradizioni e nell’atmosfera di una città perennemente collocata in un altro era”.

Pinterest
Massimo Pistore Courtesy studio Urs Fischer e Berggruen Arts & Culture _ Palazzo Diedo

Urs Fischer, Omen, 2024. Vetro specchiato soffiato a mano. Ogni goccia misura circa 6 x 16,5 x 5,5 cm

palazzo diedo, veneziaPinterest
Massimo Pistore. Per gentile concessione di Gagosian e Berggruen Arts & Culture _ Palazzo Diedo

Urs Fischer, Good Luck Peanuts, 2024. Acrilico, spray acrilico, smalto su sabbia per affresco e intonaco di calce

Un restauro considerevole che negli ultimi due anni ha riportato alla luce questo bellissimo edificio nascosto tra altri edifici e canali insieme alla sua storia, un nuovo spazio che con i suoi quattromila metri quadrati diventa a tutti gli effetti uno dei più grandi dedicati all’Arte Contemporanea Venezia. L’inaugurazione si è svolta con un grande evento serale dove migliaia di persone si sono messe in fila per vedere la mostra Giano – a cura di Codognato e Adriana Rispoli – dedicato a undici interventi originali site specific di altrettanti artisti di fama internazionale, da Urs Fischer a Piero Golia, da Carsten Höller, a Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, Aya Takano, Lee Ufan e Liu Wei. Ciò che accomunava queste opere così diverse erano i tradizionali mestieri legati a Venezia, come gli affreschi, i vetri di Murano, i tessuti pregiati e i pavimenti dal tipico disegno. Una mostra a dir poco originale (in un contesto ancora in divenire) “che simboleggia il nostro impegno a costruire sul passato in chiave contemporanea”, ha aggiunto il fondatore, e con un titolo che prende il nome da Giano. È il primo dio romano, spesso visto con due volti: uno rivolto in avanti e l’altro all’indietro, a indicare l’obiettivo della mostra di unire simbolicamente la storia con il contemporaneo. Abbiamo visto anche un’anteprima Cristallo di pace: una preghiera per la pace Di Mariko Mori, opera che sarà visibile al pubblico dal 13 maggio nei Giardini di Palazzo Corner, a San Marco. Parallelo a Giano, la famosa istituzione culturale interdisciplinare La cucina ha poi deciso di portare a Palazzo Diedo la mostra personale dell’artista e scrittrice londinese Rhea Dillon, un insieme di opere con le quali ha indagato le modalità con cui Oscurità è concettualizzato nella pratica estetica e teorica. Il lavoro di Dillon viene approfondito anche con un film (Browning 2025) e con un’esposizione di grandi sculture. Salendo e scendendo per l’edificio troviamo anche il Fondazione Polaroid che inviterà gli artisti in mostra a realizzare un’opera originale utilizzando la macchina fotografica istantanea più diffusa al mondo, la Polaroid 20×24, molto amata da Andy Warhol, Chuck Close e Robert Mapplethorpe, alla quale Venezia dedicherà una grande retrospettiva nel autunno a Le Stanze della Fotografia, sull’Isola di San Giorgio. E le emozioni in città continuano.

palazzo diedo, veneziaPinterest
Per gentile concessione dell’artista e Sterling Ruby Studio

Sterling Ruby, WINDOW of Declinism 2, 2024. Tessuto, filato, reti da pesca, boe, ferramenta

palazzo diedo, veneziaPinterest
Jeff McClane. Courtesy Berggruen Arte e Cultura _ Palazzo Diedo

Jim Shaw, The Alexander Romances, 2024. Acrilico su fondale in mussola, acrilico su pannelli di legno, modanatura decorativa in legno, 784 x 621,50 cm

INFORMAZIONI

Palazzo Diedo. Indirizzo: Cannareggio 2386 | Venezia – Fermata del vaporetto: Ca D’Oro

Orari: Aperto giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10:00 alle 19:00

La mostra Janus resterà aperta fino al 24 settembre 2024

L’Istituto Berggruen ha invece sede in Fondamenta Zitelle, alla Giudecca

www.berggruenarts.org

Colpo del volto di Giuseppe Fantasia

È laureato in Giurisprudenza, ma fa il giornalista e dal 2012 scrive per Il Foglio, dove si occupa delle pagine culturali, tra libri, arte, ritratti di personaggi noti o ancora da scoprire ed eventi raccontati nella sua ironica ma veritiera rubrica settimanale, “Sento romani in festa”. Ha lavorato come aiuto regista e ha scritto “La lucid follies”, il docu-film dedicato a Marco Ferreri nel ventesimo anniversario della sua morte, vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento per il miglior documentario. Quando non è in viaggio vive a Roma. Lo trovate su Instagram (@gifantasia) e su Twitter (GiFantasia).

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Il club porta Pesaro sul terzo gradino del podio dell’European Masters con Mattia Pedone – .
NEXT Lidl Italia vale lo 0,4% del Pil, investirà 1,5 miliardi nella rete di vendita – .