Operazione “Full Service”, gli indagati agli arresti domiciliari davanti al gip – .

Operazione “Full Service”, gli indagati agli arresti domiciliari davanti al gip – .
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BRINDISI – Dopo gli indagati finiti in carcere dopo l’operazione “Full Service”, è la volta dei domiciliari. Si sono svolti questa mattina, lunedì 29 aprile 2024, davanti al gip del tribunale di Brindisi Vilma Gilli, gli interrogatori di mandato di Giovanni Greco, 40 anni, di San Pietro Vernotico, e di Elisabetta Balsamo, 55 anni, di Brindisi. È iniziato lunedì 22 aprile il blitz dei carabinieri della stazione San Pietro Vernotico – guidati dal comandante Vincenzo Corianò -, nell’ambito di un’indagine antidroga coordinata dal pm Pierpaolo Montinaro della procura di Brindisi. Il giudice Gilli aveva firmato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone. Balsamo è assistita dall’avvocato Cinzia Cavallo, mentre Greco è assistito dal collega Luigi D’Arpe. Entrambi si sono difesi.

Gli incontri per le “fatture”

La sostanza stupefacente, secondo quanto ricostruito dai militari, sarebbe stata nascosta nel bancone nicchia di un gommista. Da lì, previo accordo personale o telefonico, le dosi verrebbero raccolte dagli acquirenti. Sono stati ricostruiti più di 20 (presunti) incidenti legati alla fornitura di droga. Le indagini si sono avvalse delle intercettazioni, sia ambientali che telefoniche. Come si evince dalla lettura dell’ordinanza, si riteneva che l’incarico di consegnare “fatture” o simili nascondesse qualcosa di diverso dalla mera contabilità. In alcuni casi, infatti, è apparso chiaro agli inquirenti che i brevi e fugaci incontri tra indagati e acquirenti erano accompagnati dallo scambio di piccoli pacchi. In altri casi sono stati i clienti a ritirare direttamente lo stupefacente.

I nascondigli dello stupefacente

Principalmente, l’occultamento dell’hashish e della cocaina avrebbe richiesto l’utilizzo di un grosso pneumatico da trattore, posto in prossimità della recinzione dell’officina e di altri luoghi: alcune tegole, un albero e un palo dell’illuminazione pubblica. Come accennato, quando la vendita manuale non sarebbe stata possibile, gli acquirenti – nonché clienti della bottega – avrebbero prelevato ciò che avevano acquistato direttamente da alcuni nascondigli. Tornando agli interrogatori di garanzia, martedì 23 aprile è stata la volta degli indagati rinchiusi in carcere: i fratelli Michele Frassanito, 46 ​​anni, e Monica Frassanito, 41 anni, entrambi residenti a San Pietro Vernotico, difesi dagli agenti Si sono difesi l’avvocato Raffaele Lomartire, e il 34enne Emanuele Pierri, anche lui di San Pietro Vernotico, difesi da Francesco Cascione.

La difesa degli indagati agli arresti domiciliari

I fratelli Frassanito hanno ammesso le loro responsabilità. Il loro legale ha presentato istanza di attenuazione della misura cautelare. Una richiesta simile è stata avanzata anche dal difensore di Emanuele Pierri. Oggi, come detto, è stata la volta di Balsamo. La donna, assistita dall’avvocato Cinzia Cavallo, si è difesa spiegando che la cocaina era per uso personale. L’avvocato Cavallo ha presentato istanza di revoca del provvedimento. Dopo l’eventuale “via libera” della Procura, la parola passerà quindi al gip. Anche oggi è stato finalmente il turno di Greco, assistito dall’avvocato Luigi D’Arpe. Anche Greco ha risposto e si è difeso dalle proteste, spiegando di non essere uno spacciatore. Anche l’avvocato D’Arpe ha presentato istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare.

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