Juan Jesus è il monumento al disastro di Napoli – .

Juan Jesus è il monumento al disastro di Napoli – .
Descriptive text here

Il simbolo della Grande Rinuncia all’Immatatato. Non smetterò mai di chiedermi perché abbia fatto una scelta così controproducente

Db Milan 17/03/2024 – Campionato di calcio Serie A / Inter-Napoli / foto Daniele Buffa/Immagine Sport nella foto: Nunes Jesus Juan Guilherme

FALLI DA DIETRO – I COMMENTI ALLA 34ESIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO 2023-24

Seconda stella.

La grande festa in piazza Duomo finirà presto.

Il Suninter vince un campionato al quale paradossalmente non avrebbe dovuto nemmeno essere tesserato.

Se il campionato italiano facesse sul serio.

550 milioni di debiti. Un’enormità.

Ma il campionato italiano è dolce e permissivo, lo sappiamo.

Permette molte cose.

Permette – ad esempio – la registrazione della Vecchia, dopo che la Vecchia ha ufficialmente truffato Cristiano Ronaldo.

E con Ronaldo ha truffato lo scudetto.

Una volta finita la festa, al resto dovrà pensare l’Inter.

L’inazione del presidente. La resa dei conti.

La disastrosa situazione societaria potrebbe convincere Zhang a vendere il club.

O lo smantellamento della squadra.

Thuram, Bastoni, Barella hanno un grande mercato in Europa. E potrebbero risanare da soli le casse nerazzurre.

La vittoria sul campo, meritata.

In un campionato tecnicamente tra i più mediocri degli ultimi vent’anni.

La Vecchia fallisce. Il Milan perde contro tutte le big.

La Lazio è scomparsa.

E il Napoli che non ha mai partecipato alla stagione.

La dirigenza ha fatto miracoli non solo sul mercato.

Secondo gli invidiosi, la Lega di Marotta ha determinato, condizionandole, almeno un terzo delle partite.

Anche quando non ce n’era più bisogno.

Come contro il Toro.

Dove l’espulsione di Tameze, sullo 0-0, grida scandalo e vendetta.

Dopodiché bisogna parlare di Dèmone Inzaghino.

E del suo lavoro perfetto nel valorizzare ogni singola persona.

Darmian era un terzino normale.

Con Inzaghi ha segnato gol decisivi e messo tanti cross invitanti.

Con Dimarco l’allenatore ha avuto grande pazienza.

E alla fine è riuscito a fargli assorbire tutte le idee che gli servivano per il suo calcio.

Mkhitaryan guarda che giocatore era alla Roma e come sta adesso.

Poi c’è il turco, piazzato davanti alla difesa.

Ecco, ecco il vero miracolo, che fa del tecnico piacentino un grande allenatore.

E poi il capitano.

Il motore, il punto di riferimento.

Arrivò a Milano come un diamante grezzo e ne è ormai diventato il leader indiscusso.

È il miglior Napoli dell’anno che scende in campo nel derby in pieno Maradona, ma circondato da un silenzio irreale.

E’ la reazione del tifoso offeso.

Le occasioni non mancano per gli Azzurri con un Osi desideroso di spaccare il mondo.

Un Osi che da solo mette nel panico la difesa Sangue-Oro.

Ma in quella porta c’è un mostro.

Si chiama Mile Svilar, ha 24 anni, nato ad Anversa, naturalizzato serbo.

Ma dov’era questo prima? Dove l’hanno trovato?

Ha sventato almeno quattro chiare occasioni da gol per gli Azzurri.

Una meraviglia.

La corsa è paradossale.

Tutto contro la logica.

Rigore della Joya, dopo un ingresso sfortunato di JJJJ.

Acronimo fantasiosamente tradotto di John Jesus Jesus Jesus.

Il monumento al disastro di Napoli.

Il simbolo della Grande Rinuncia all’Immatatato.

Che decide di giocare un’intera stagione con una difesa guidata da un giocatore in pensione ormai da cinque anni.

Per tutti gli anni che mi restano, non smetterò mai di chiedermi perché l’Imperatore di Capri sia giunto a una scelta così criminale e autodistruttiva.

Ci sarà un pareggio storto di Olivera a seguito di una goffa deviazione di Kristensen.

Poi il rigore che Osi vuole assolutamente prendere.

Sembra fatto.

Ma al 90′ c’è un corner per la Roma.

Calzona, Er Mutanda, ha la brillante idea – prima della battuta – di sostituire Traorè, appena entrato, con Ostigaard.

Una sostituzione prima che venga battuto un calcio d’angolo.

Roba (mi dicono gli esperti) da incompetenti.

Nemmeno tra scapoli e uomini sposati.

Arriva così il pareggio di Abraham a chiudere i conti.

Poi ci sono voluti ben cinque minuti per convalidare il gol.

Perché il centravanti è palesemente in fuorigioco.

Ma i cinque minuti servono al VAR per mettere il giocatore della Roma nella posizione corretta nel video.

Il campionato italiano. Bellissimo mistero infinito.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Festa della Madonna di Montenero – .
NEXT “Biancazzurri al Degli Ulivi”, formazione speciale con i bambini e le famiglie dell’associazione “Asteroid B612” – .