“Ciò che resta di Alcide. Viaggio nelle memorie della Repubblica”, una mini rassegna a Trento per riflettere sull’eredità di Alcide De Gasperi a 70 anni dalla morte

CERCO. Cosa resta di Alcide De Gasperi a settant’anni (troppi da ricordare, troppo pochi da dimenticare) dopo la sua morte?

La recensione parte da questa domanda “Ciò che resta di Alcide – Viaggio nelle memorie della Repubblica”: un ciclo di quattro appuntamenti – organizzati da Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e daIstituto Storico Italiano Germanico della Fondazione Bruno Kessler – che offrirà altrettanto Prospettive diverse per riflettere sull’eredità di Alcide De Gasperi 70 anni dopo la sua morte.

Partiremo giovedì 2 maggio alle 17:00nel salone grande della Fondazione Bruno Kessler in via S. Croce 77, con l’incontro “Tra rimozione e celebrazione” che vedrà protagonisti gli storici Paolo Pombeni E Maurizio Ridolfi al quale, in un viaggio a ritroso, condurranno i partecipanti scopri come è cambiata l’immagine di De Gasperi che la storiografia e le celebrazioni pubbliche sono tornate nel Paese.

“L’obiettivo della mostra è quello di fare di De Gasperi uno specchio in cui leggere le dinamiche che hanno accompagnato la costruzione dell’identità della nostra Repubblica – spiegano gli organizzatori – e intercettando gli sguardi caduti sullo statista trentino in questi 70 anni parleremo di noi stessi, di come ricordiamo e dimentichiamo, di come costruiamo narrazioni e miti collettivi e di come l’incenso bruciato sull’altare della memoria possa diventare nebbia e accompagnare il passato nell’oblio”.

La serie di appuntamenti – tutti ad Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti (info: [email protected] /0461314247) e la cui partecipazione è riconosciuta ai fini dell’aggiornamento del personale docente – the 14 maggio con “Incontro con De Gasperi”: un itinerario, proposto da Elena Tonezzer (Fondazione Museo Storico del Trentino) e Mirco Carrattieri (Liberation Route Italia), per scoprire come monumenti e intitolazione di strade e piazze ci spiegano come e perché, a 70 anni dalla sua morte, lo statista è entrato nella nostra vita quotidiana.

IL 5 giugno poi sarà la volta dell’incontro”Lo statista che vorrei” in cui, immergendosi nelle molteplici forme della cultura di massa, Maurizio Cau dell’Istituto Storico Italiano Germanico della Fondazione Bruno Kessler e il direttore della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi Marco Odorizzi – con la moderazione di Sara Zanatta – cercheranno di capire come e quando De Gasperi divenne “lo statista” per eccellenzaa, distaccandosi dalla sua vicenda storica per divenire l’incarnazione senza tempo del “buon politico”.

Il quarto ed ultimo incontro “De Gasperi nella storia repubblicana” – previsto il Il 17 giugno alle 17 nel salone dei ricevimenti di Palazzo Geremia a Trento – interverrà lo studioso di Democrazia Cristiana e vicepresidente del Consiglio dei ministri Marco Follini e il presidente della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi Giuseppe Tognon che, moderata dal presidente dell’Associazione degli istituti italiani di cultura Flavia Piccoli Nardellisi confronteranno senza retorica con l’effettivo ericchezza politica dello statistaproponendo una riflessione volta a riconoscere quelle peculiarità che hanno reso De Gasperi non solo l’emblema di un partito, ma un vero padre della Repubblica.

 
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