Pontelagoscuro. Il grido di una comunità dimenticata – .

Pontelagoscuro. Il grido di una comunità dimenticata – .
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di Anna Ferraresi*

Dopo il devastante raid di ieri sera, in cui una quarantina di veicoli sono rimasti danneggiati con i pneumatici squarciati con asce rubate, ci svegliamo con una domanda: perché la nostra amata comunità è diventata una “terra di nessuno”?

L’amministrazione comunale ha voltato le spalle alla nostra frazione nonostante le enfatiche promesse elettorali della Lega, che ha preso in mano le redini della città nel 2019. Ricordiamo le pompose parole sull’aumento della sicurezza, la lotta a tutto campo allo spaccio e al degrado, soprattutto nelle nostre frazioni? Sì, quelle promesse.

Ma ora, mentre ci avviciniamo alle elezioni locali di giugno, i proclami non risuonano più attraverso il megafono di Naomo, ma piuttosto “segnano” sui manifesti elettorali che lo ritraggono, onnipresente, lungo le nostre strade. Lo vediamo in ogni angolo, sulle pensiline, anche sugli autobus stessi, con le apecar elettorali parcheggiate sulla pista ciclopedonale di Corso del Popolo, ignorando il passaggio di anziani e disabili. È una saturazione di promesse vuote, un’invadenza che si scontra con la desolazione della nostra realtà quotidiana.

Guardati intorno. Pontelagoscuro sta diventando l’ombra di se stesso, con molte attività commerciali chiuse e solo pochi negozi e bar rimasti in piedi. La viabilità è un disastro, con le strade trasformate in un labirinto dove nessuno ha mai voluto porre rimedio. E in alcune vie del centro le auto sfrecciano ad alta velocità senza alcun controllo. Non c’è nessuna presenza sul territorio per evitare anche le infrazioni più comuni: furgoni parcheggiati in prossimità degli incroci, auto sulle strisce pedonali, monopattini abbandonati ovunque, o l’apecar del vicesindaco vietata sul marciapiede.

In questi anni di governo di centrodestra sono state più volte denunciate situazioni di degrado e di spaccio di droga, nonché atti barbarici contro il centro civico, con scritte oscene, bestemmie, svastiche, auto danneggiate in via Verona, la recente incursione vandalica il Centro Quadrifoglio. e ora quest’ultimo episodio.

E la realtà è questa: in questi cinque anni, cosa è realmente cambiato a Pontelagoscuro? Sono state adottate misure per contrastare l’aumento degli atti vandalici? È stato fatto del lavoro per educare i giovani sull’abuso di alcol e droghe? C’è stata un’azione decisiva contro il degrado, lo spaccio e i furti? Sono stati creati spazi di incontro per i giovani, dove possano esprimere il proprio talento? Nessuna visione, nessuna pianificazione ad ampio raggio, ma solo interventi amministrativi ordinari. Le forze di polizia locali sono state smantellate, lasciando un vuoto di sicurezza che è stato prontamente riempito da atti di vandalismo, furti e caos.

E ora, dopo il terrore di ieri sera, cosa propone l’amministrazione? Un’apecar come guardia giurata? Esplosioni elettorali? È un insulto alla nostra intelligenza, un tentativo disperato di riconquistare il nostro favore con giochi di prestigio piuttosto che con azioni concrete e responsabili.

Ecco alcune proposte concrete:
1. Riattivare la Polizia Locale e aumentare la presenza degli agenti sul territorio per contrastare il degrado e prevenire atti vandalici e furti.
2. Telecamere di videosorveglianza nelle zone più critiche.
3. Implementare programmi educativi nelle scuole per sensibilizzare i giovani sull’abuso di alcol e droghe, lavorando anche in collaborazione con le associazioni locali.
4. Promuovere la riapertura delle attività commerciali, dando nuova vita alle strade e riducendo il senso di abbandono.
5. Realizzare interventi di riqualificazione delle strade e dei marciapiedi per migliorare la viabilità e garantire la sicurezza dei pedoni.
6. Creare spazi di aggregazione e promuovere attività culturali e sportive per i giovani, offrendo loro alternative positive e opportunità di sviluppo personale.

Pontelagoscuro merita di più. Merita un’amministrazione che agisca, che ascolti, che rispetti. Non servono giocolieri, promesse vuote, servono risultati tangibili. È tempo di alzare la voce e chiedere il cambiamento che meritiamo.

*consigliere del Gruppo Misto

 
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