“Una conseguenza drammatica della guerra. Agire immediatamente per una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina” – .

“Una conseguenza drammatica della guerra. Agire immediatamente per una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina” – .
“Una conseguenza drammatica della guerra. Agire immediatamente per una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina” – .

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29/04/2024 – “Mi chiedo quale credibilità possano avere gli impegni che i ministri Tajani e Urso stanno prendendo con la Regione Marche rispetto alla tutela degli stabilimenti Ariston privatizzati dal governo russo. Probabilmente nessuno, visto che parliamo di una classe dirigente, si è mai adoperato nelle sedi internazionali per favorire una soluzione diplomatica del conflitto russo-ucraino”.

Lo ha detto il capogruppo regionale del Pd Maurizio Mangialardi, che ha annunciato anche un’interrogazione al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli per chiedergli quali iniziative intenda prendere nei confronti del governo nazionale per tutelare gli stabilimenti Ariston e quelli di altre aziende marchigiane operanti in Russia.

“È evidente, infatti, come denunciato dai sindacati, che quanto accaduto in questi giorni è una diretta conseguenza di questo devastante conflitto. Se si parla di un provvedimento inaspettato, come sostiene il ministro degli Esteri, significa che l’Italia è governata da un manager impreparato o in malafede, visto che tra l’altro la nazionalizzazione dell’Ariston non rappresenta certo il primo caso avvenuto in Russia dallo scoppio della guerra. Oppure significa che la Meloni, sovranista di corrente alternata, è disposta a barattare le sorti di tante aziende italiane pur di ottenerne la legittimazione politica a livello internazionale. In ogni caso il risultato non cambia: a pagare la guerra sono sempre le aziende e i lavoratori”.

“Fin dall’inizio dell’aggressione russa – spiega Mangialardi – ho lavorato con interventi e mozioni in consiglio regionale per impegnare il presidente Acquaroli e la sua giunta ad attivarsi nei confronti dei governi Draghi e Meloni, affinché l’Italia diventi protagonista in Europa di soluzioni concrete. azione mirata a fermare immediatamente la guerra. Oltre alla prioritaria questione umanitaria, che purtroppo è passata in secondo piano rispetto alla discussione sull’invio di armi, tra le emergenze ho indicato la necessità di tutelare la nostra economia e le nostre imprese che da decenni hanno profondi legami con la Federazione Russa. Purtroppo, come spesso accade in questo centrodestra, abbiamo assistito ad un dibattito svogliato e superficiale, vuoto di idee e pieno di slogan, con il risultato che non è stato fatto nulla né per chiedere un cessate il fuoco immediato né per mettere in sicurezza le nostre imprese. Chissà se ora il presidente e la sua maggioranza hanno finalmente capito che la nostra richiesta di discutere le conseguenze della guerra in Ucraina non aveva nulla di pretesto ma era strettamente intrecciata con il futuro dell’economia regionale? Mi auguro che nelle prossime ore Acquaroli o chi per lui si attivi nei confronti del governo nazionale per rispondere all’angoscia del nostro territorio”.

 
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