“Approvata la Direttiva Colazione contro le importazioni abusive dall’estero” – .

Arriva la “Direttiva Colazione” contro le importazioni scorrette dall’estero che distruggono il miele made in Italy con arrivi di prodotti esteri di bassa qualità e a prezzi stracciati, come quello cinese quotato poco sopra l’euro al chilogrammo, con la Puglia che ha dovuto dire addio a oltre 1 vasetto di miele su 2 a causa del clima pazzesco, ma per la marmellata bisogna ancora attendere l’etichettatura obbligatoria dell’origine del Paese della frutta utilizzata, per la quale la Coldiretti continuerà a battersi. È quanto afferma la Coldiretti Puglia, in relazione ai risultati dell’ultima sessione plenaria del Parlamento europeo che ha approvato in via definitiva l’accordo politico provvisorio con il Consiglio sulle norme aggiornate in materia di composizione, denominazione, etichettatura e presentazione di alcuni prodotti alimentari” per colazione”, ovvero la cosiddetta “Direttiva Colazione”.

“Come auspicato, le nuove norme – spiega Coldiretti Puglia – contrasteranno le importazioni di miele adulterato da Paesi terzi attraverso l’etichettatura obbligatoria e ben visibile del Paese di origine e avvieranno un percorso per creare un sistema di tracciabilità del miele. Ci sarà anche un’etichettatura più chiara sul contenuto di zucchero nei succhi di frutta e sul contenuto minimo di frutta nelle confetture e marmellate, ma non è stata stabilita l’indicazione obbligatoria della provenienza della frutta all’interno delle stesse. Si limita infatti alla presentazione da parte della Commissione di un rapporto entro 36 mesi dall’entrata in vigore della direttiva, per valutare la fattibilità dell’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine del Paese della frutta utilizzata”.

Un rinvio insostenibile che valorizza la grande mobilitazione della Coldiretti con l’obiettivo di raccogliere un milione di firme per una legge di iniziativa popolare europea volta a superare il codice doganale ed estendere l’obbligo dell’etichetta di origine a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione Europea.

Intanto è stato fermato il dumping insostenibile ai danni di 1.070 aziende apistiche pugliesi che curano 32.000 alveari e 13.000 sciami e producono numerose tipologie di miele, dalle mandorle raffinate agli agrumi, dalle clementine al rosmarino al timo, fino al fiordaliso, alla sulla, all’eucalipto, al coriandolo, al trifoglio e ai fiori di campo, con una crescita significativa della presenza di donne e giovani che conducono aziende apistiche.

La raccolta di un milione di firme – supportata con adesioni in tutti i mercati di Campagna Amica e nelle sedi Coldiretti e promossa dalla campagna social nofakeinitaly 7u7 – con la proposta di iniziativa popolare per portare trasparenza nella filiera agroalimentare è solo il primo passo verso portare l’Unione Europea ad un cambio di prospettiva che sostenga la sovranità alimentare, lasciandosi alle spalle anche politiche dettate da un insensato estremismo verde.

La Coldiretti chiede innanzitutto la revisione del criterio dell’ultima trasformazione del Codice doganale dell’Unione e del luogo di origine, ma è necessario insistere anche sul principio di reciprocità, in una situazione in cui gli alimenti trattati con sostanze e dai confini entrano metodi vietati in Europa Paesi che non rispettano le stesse norme comunitarie in tema di sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e del lavoro, concorrenza sleale che danneggia gli agricoltori europei sottoposti anche a norme e vincoli spesso fuori dalla realtà .

 
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