Ca’ dei Carraresi diventerà un museo con 3mila opere d’arte custodite dalla Fondazione Cassamarca – .

Ca’ dei Carraresi diventerà un museo con 3mila opere d’arte custodite dalla Fondazione Cassamarca – .
Ca’ dei Carraresi diventerà un museo con 3mila opere d’arte custodite dalla Fondazione Cassamarca – .

TREVISO – Ca’ dei Carraresi diventerà il museo di collezioni d’arte possedute dalla Fondazione Cassamarca nei suoi magazzini. Un patrimonio di circa tremila opere dipinti, sculture, oggetti di artigianato, capolavori di ogni genere che abbracciano un periodo storico compreso tra Ottocento e Novecento e sono arrivati ​​a Ca’ Spineda nel corso degli anni essenzialmente attraverso lasciti lasciti. «Ma non solo questo – sottolinea l’ presidente Luigi Garofalo – Ca’ dei Carraresi è a edificio storico che da solo merita un biglietto per essere visitato. Ma fino ad ora una parte era praticamente invisibile per ragioni di sicurezza legate alle grandi mostre. Una situazione che non poteva durare”.

STORIA

Il presidente fa un riferimento molto specifico. Organizzare grandi mostre di opere d’arte che hanno fatto la storia di Ca’ dei Carraresi, da quelli spettacolari realizzati da Marco Goldin in poil’ala superiore dello storico edificio dovette subire trasformazioni fondamentali per accogliere dipinti di inestimabile valore. Compagnie di assicurazione infatti, per coprire il valore delle opere d’arte prelevate dai musei di tutto il mondo e portate a Treviso, chiedevano misure all’altezza. Come esempio, sigillare tutte le possibili vie di accesso ai locali trasformati in cunicoli. Sotto il controllo della Soprintendenza, porzioni di pareti di grande pregio furono rivestite con appositi pannelli protettivi, oscurando però alla vista splendidi punti luce come bifore o trifore ma anche superfici affrescate. I pannelli, scuri per eliminare i riflessi che avrebbero potuto disturbare la visione dei dipinti, rendevano inoltre le stanze eccessivamente buie. Garofalo ha deciso, anche qui, di cambiare tono.

L’INTERVENTO

L’input della presidenza è stato quindi quello di liberare le stanze al secondo piano, quello storicamente dedicato alle grandi mostre. I tecnici sono al lavoro in questi giorni. Da una stanza, finalmente illuminata, riapparvero alla vista pregevoli e caratteristici affreschi in una delle residenze più ricche di storia della città. Nelle altre stanze l’attività è vivace. «Questa ala – prosegue il presidente – diventerà la sede dell’esposizione permanente delle nostre collezioni. I visitatori potranno vedere le opere già esposte a Ca’ Spineda e poi proseguire la visita a Ca’ dei Carraresi. Dedicheremo invece una sala alle mostre temporanee di vari artisti». La preparazione del “permanente” è stata affidata a due docenti cafoscarini che valuteranno il conservati tremila pezzi e decideranno, di volta in volta, il filo conduttore delle mostre che, a rotazione, vedranno uscire dai magazzini tutti i pezzi migliori. Con lo smantellamento dei pannelli, La Fondazione chiude definitivamente l’era dei grandi eventi: «Oggi le persone viaggiano molto – osserva Garofalo – e preferiscono vedere i quadri nei musei che già li ospitano».

LE ATTIVITÀ

Intanto Ca’ Spineda continua a investire nella cultura e nell’editoria, direzione presa su espressa richiesta del presidente. «Abbiamo scelto di dare spazio a libri di grande cultura che altrimenti difficilmente verrebbero pubblicati», osserva Garofalo. Il c. è quindi natoFirmamenti ollana pubblicato da Marsilio ma sostenuto da Ca’ Spineda. Dopo il grande successo, la raccolta di poesie di Theodor Daubler uscirà tra pochi giorni “La poesia del diritto” di Jacob Grimm.

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Il Gazzettino

 
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