DiLuca Gasperoni
Il candidato sindaco di Firenze Democratica: «Bisogna passare da un Comune che gestisce l’edilizia popolare a uno che si occupi di sviluppo dell’edilizia pubblica»
Obiettivo 5mila alloggi pubblici nei prossimi cinque anni da destinare a fasce povere, studenti universitari e ceto medio con un investimento complessivo di mezzo miliardo di euro. Motore dell’operazione è una società benefit, partecipata in maggioranza da Palazzo Vecchio, in grado di finanziare il recupero e la ridistribuzione delle case attraverso l’emissione di Social Impact Bond che potranno sottoscrivere anche i fiorentini, ricevendo in cambio uno sconto sul prezzo di listino. IMU.
«Per fronteggiare un’emergenza complessa come quella abitativa occorre ricorrere a strumenti innovativi e cambiare visione, passare da un comune che gestisce l’edilizia popolare a uno che sviluppa l’edilizia popolare», spiega l’ex assessore all’Urbanistica e candidata sindaco della Firenze democratica, Cecilia Del Re, in conferenza stampa al caffè-libreria di Brac. Un’occasione anche per invitare nella propria lista gli esponenti dell’11 agosto rimasti senza candidatura, ipotesi però subito scartata dal fondatore dell’associazione, Tomaso Montanari.
Il piano casa, elaborato in collaborazione con il professore di Economia applicata dell’Università di Firenze, Nicolò Bellanca, e con un gruppo di ricercatori accademici riuniti nell’associazione MetroPolit, prende a modello il caso di Viennadove oltre la metà della popolazione vive in case di proprietà pubblica con affitti controllati e ogni anno vengono costruite migliaia di nuove case.
In quest’ottica, quindi, Palazzo Vecchio, oltre a recuperare gli oltre 800 alloggi ERP rimasti con un investimento di 20 milioni di euro, dovrebbe rilevare e affittare almeno mille alloggi ogni anno con un investimento di circa 100 milioni. Fulcro del progetto è la creazione di una società benefitnon quotata in Borsa e di proprietà del Comune, della Cassa Depositi e Prestiti e della Banca Europea per gli Investimenti, che sa intercettare risorse pubbliche e private.
«Un’azienda dalla quale, lo dico chiaramente, la politica dovrebbe restare fuori, per non trasformarla nell’ennesima fabbrica di carri o di poltrone”punge Del Re. Il principale strumento a disposizione dell’azienda sarebbe l’emissione di Social Impact Bond in cui il rendimento del capitale investito è legato al raggiungimento di uno specifico risultato sociale.
«Gli investitori – spiega Del Re – guadagnano quindi solo se raggiungono una qualità adeguata, altrimenti ricevono solo indietro il capitale versato. L’obiettivo è coinvolgere anche gli investitori istituzionali come fondi pensione, fondi comuni di investimento e compagnie di assicurazione, oltre ai comuni cittadini che acquistandoli otterranno dal Comune l’esenzione dalla quota comunale dell’Imu”.
Accanto al piano c’è anche la volontà di allargare la squadra in vista del voto di giugno. «Stiamo chiudendo le liste ma se qualcuno dell’associazione 11 agosto vuole partecipare le porte sono aperte», propone l’ex consigliere sulla falsariga di quanto fatto dal candidato sindaco di Sinistra Progetto comune, Dimitrij Palagi. «Grato a Del Re per l’invito ma questo non avverrà», risponde Montanari, secondo il quale «non c’erano le condizioni per formare una coalizione e a maggior ragione, ovviamente, non ce ne sono per la presenza di alcuni dei noi in nessuna delle liste individuali in cui la sinistra è in frantumi”.
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30 aprile 2024
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