Bauer e Des Bains Hotel a Venezia travolti dalla crisi – .

Bauer e Des Bains Hotel a Venezia travolti dalla crisi – .
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Attualità

Di Ivano Tolettini 30 aprile 2024

La storia si ripete per due hotel di lusso, da Des Bains a Bauer. Dal lungomare Marconi del Lido alla piscina San Moisè, a due passi da San Marco, affacciata sul Canal Grande. Location da sogno, interni sontuosi, clientela selezionata per una Venezia da cartolina conosciuta in ogni continente, ma alle prese con due crac finanziari che stanno facendo parlare anche i media internazionali. La crisi “esistenziale” del celebre Hotel Des Bains, costruito nel 1900, dove passarono per decenni gli imprenditori più ricchi del mondo, set cinematografico scelto da Luchino Visconti per Morte a Venezia (1971) e da Anthony Minghella per Il paziente inglese (1997), da quasi quindici anni sembra irreversibile. Più recenti, e apparentemente temporanee, le difficoltà del 5 stelle lusso Hotel Bauer, temporaneamente travolto dal crac di René Benko valutato 13 miliardi di euro, il magnate immobiliare austriaco costretto a dichiarare fallimento a Innsbruck a novembre, come confermato da il portavoce del tribunale locale, e che nel 2000 con Signa holding, attraverso la Signa Prime Selection AG, aveva sborsato oltre 400 milioni di euro per acquistarlo, aspettandosi altri 135 milioni per rimetterlo in sesto. È arrivata nei giorni scorsi la notizia che la proprietà del grande albergo da centinaia di camere distribuito in quattro splendidi edifici al centro di lavori di restauro che dovrebbero ripartire a breve, è passata al gruppo bavarese Schöeller, un packaging da 1,1 milioni di dollari marca. miliardi di euro, che lo scorso anno aveva già prestato 200 milioni di euro a Benko, in odore di asfissia nonostante l’élite politica austriaca avesse aiutato la sua irresistibile ascesa capace di aggregare un portafoglio valutato oltre 20 miliardi di euro, con asset come Selfridges a Londra e il KaDeWe a Berlino, e per venire in Italia il Waltherpark a Bolzano, l’azienda VivaVirgolo sulle colline del capoluogo altoatesino e il Bauer a Venezia, valutati oltre 1 miliardo di euro. Senza considerare gli interessi immobiliari di Riva del Garda e Arco, considerati asset minori seppure anch’essi milionari.
Del resto, anche il previsto piano per il monumentale recupero del Des Bains del valore di oltre 100 milioni di euro, sofferto a causa della crisi irreversibile di East Capital che avrebbe voluto trasformarlo in una splendida residenza per ricchi, è rimasto finora invariato. una situazione di stallo, perché le banche non hanno mai dato il via libera nemmeno alla patrimonializzata Coima Sgr, che attraverso un suo fondo deteneva anche la proprietà dell’Excelsior, altro storico albergo 5 stelle del Lido, dove si svolge la Mostra del Cinema è nato nel 1932, e che è sempre rimasto aperto. Se il Des Bains è un simbolo di quella Bella Epoque che trasformò il Lido, fino al disastro di Wall Street del 1929, nella location più glamour del mondo e che con il Covid vide raddoppiare i valori immobiliari da San Nicolò agli Alberoni, appunto la striscia di terra lunga 12 chilometri che protegge Venezia perché lì è ancorato il Mose, d’altronde il Bauer è anche simbolo di quell’imprenditorialità dilagante come quella personificata da Benko che ogni tanto va a gambe all’aria, ma è altrettanto vero che si tratta di un paradigma di quel turismo esclusivo che sta crescendo, come rivelano i numeri, perché tutti nel mondo vogliono visitare almeno una volta la meravigliosa città sull’acqua, resa eterna dalla Serenissima. Il gruppo tedesco Schöller ha rilevato i Bauer per creare ulteriore valore anche dal punto di vista culturale, non solo economico, come osserva il contabile Heinz Peter Hager che rappresenta gli interessi della famiglia bavarese in Italia, tanto che il fondo statunitense King Street, che già anni fa aveva acquistato l’Hotel Danieli in Riva degli Schiavoni, icona dell’hotellerie veneziana, ma ha dovuto fare marcia indietro di fronte alla determinazione finanziaria teutonica. Come detto, i lavori riprenderanno tempestivamente per rispettare i tempi di riapertura previsti nel 2025, mentre la gestione dovrebbe rimanere nelle mani dei cinesi di Rosewood, di grande esperienza nell’amministrazione di hotel di lusso. Per quanto riguarda il Des Bains, invece, il 2024 dovrebbe essere l’anno in cui dovrebbero iniziare i grandi lavori di restyling, che dovrebbero durare ben due anni, per un’inaugurazione prevista nel 2026 o 2027 al massimo. Una scommessa che coinvolge tutto il Lido.


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