Infortunio sul lavoro a Monza | Operaio morto

Infortunio sul lavoro a Monza | Operaio morto
Infortunio sul lavoro a Monza | Operaio morto

Mohamed Abdeltawwab Kamel Mabdrouk, 42 ​​anni, è morto dopo aver lottato per la vita in un letto d’ospedale per quattro giorni per tornare dai suoi quattro figli e dalla moglie. Il 24 aprile è rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro a Monza, in un cantiere edile di via Giacosa: un pezzo di ferro pare si sia staccato da una gru presente nell’area di cantiere e lo abbia colpito alla testa, provocandogli un trauma molto grave . cranico. La corsa in ospedale a sirene spiegate e poi il ricovero, fino alla morte.

L’uomo, di origini egiziane, era un operaio edile e lavorava nel cantiere di via Giacosa a Monza, nel quartiere Cederna. E proprio una settimana fa aveva fatto arrivare dall’Egitto la sua famiglia: moglie e quattro figli. D’altronde il 42enne lavorava nel cantiere di Monza da circa tre mesi, alle dipendenze di un’impresa subappaltatrice della zona.

«Mentre l’appalto di via Giacosa è di un’azienda bresciana, abbiamo accertato che il lavoratore è stato assunto circa tre mesi fa da una ditta subappaltatrice di Napoli. Sappiamo anche che è un cantiere dove operano numerose imprese subappaltatrici e che la presenza del sindacato è sempre stata osteggiata” ha spiegato Federica Cattaneo della segreteria della Cgil di Monza e Brianza.

“Da inizio anno, in Italia, si sono già verificati oltre il 30% degli incidenti dell’intero 2023, ma alla domanda quanti incidenti si fossero verificati in provincia di Monza e Brianza, fino a ieri mattina, potremmo rispondere ‘zero’ ‘È importante chiarire subito che quando si parla di infortuni sul lavoro la fortuna non c’entra nulla. Le indagini sono in corso, ma l’esperienza porta subito a pensare al sistema degli appalti e subappalti basato sul massimo profitto. a scapito della salute e della sicurezza dei lavoratori”, prosegue Cattaneo.

“Denunciamo continuamente che con il subappalto si aggiunge criticità per attuare un sistema di misure di prevenzione efficaci, non è un caso che il settore edile sia in testa per numero di infortuni”, dichiara il segretario della CGIL della Brianza, che aggiunge: ” Questo è il motivo principale che ci ha portato a decidere di raccogliere firme per cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende clienti negli appalti e subappalti in caso di infortuni e malattie professionali”.

“Il Protocollo per la legalità e la sicurezza nei cantieri, sia pubblici che privati, rinnovato a febbraio con il Comune di Vimercate si è rivelato un ottimo strumento per il contrasto all’illegalità e la prevenzione degli incidenti – sottolinea il segretario della CGIL Brianza -, vogliamo per proporlo a tutti i comuni della nostra provincia. Nel vimercatese l’amministrazione comunale, la polizia locale e i sindacati hanno costruito un sistema di relazioni e di azioni che ha permesso di raggiungere grandi risultati”.

“Siamo in attesa dell’esito delle indagini degli organi competenti e delle forze dell’ordine, ma è inaccettabile che si assista ad episodi di questo tipo nonostante il continuo tentativo da parte nostra di mettere al centro della contrattazione misure di protezione a favore di una maggiore sicurezza. È stata l’ennesima vittima di quella che non è più una giornata di lavoro, ma una giornata in “trincea”. i lavoratori non tornano più a casa dai propri cari dopo una dura giornata” aggiungono dalla CGIL.

 
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