Il settore vitivinicolo molisano deve molto a Claudio Cipressiun vero ambasciatore delle potenzialità vitivinicole di questa regione che, nella sua tenuta di San Felice del Molise, valorizza uve autoctone come Tintilia, Montepulciano, Falanghina e Trebbiano in regime biologico.
Ci troviamo in un luogo senza tempo che sorge su un colle isolato a quasi 600 metri sul livello del mare dominante le basse colline, enclave della minoranza etnico-linguistica di origine croata del Molise (in lingua originale “Sti Fili?”, “San Felice Slavo”). Qui si può godere anche di un clima fresco e ventilato, con la presenza di favorevoli brezze marine.
Claudio Cipressi, nato nel 1966, Originario del posto, a soli 20 anni, dopo aver conseguito il diploma di ragioniere, decide di non proseguire gli studi e apre un piccolo emporio alimentare nel centro storico del paese. Poi, spinto da forte volontà, amplia la superficie dei locali e aumenta il fatturato. In quegli anni l’incontro con l’agronomo fu decisivo Michele Tanno, esperto di frutti e grani antichi e di uve rare, che comincia a parlargli del tintinnapraticamente sconosciuto all’epoca, e spesso confuso con l’uva tintore originaria della Campania.
Claudio ha a cuore quest’uva dimenticata e comincia a girare per la zona alla ricerca dei piccoli vigneti di Tintilia ancora esistenti e sparsi qua e là. Li seleziona e avvia le proprie microvinificazioni. Nel 1998 inizia l’impianto dei primi nuovi vigneti, avviate le collaborazioni con l’Università e la Regione per studi genetici e zonazione, per poi fondare insieme ad alcuni soci la prima azienda vinicola (2003). Dopo cinque anni lascia questa attività e nel 2014 nasce la sua attuale realtà vitivinicola.
Opera nei suoi 15 ettari di vigneto (tra le 35 e le 50mila bottiglie) su terreni prevalentemente calcarei argillosi, in una viticoltura d’alta quota senza compromessi, che si rivela in una dozzina di referenze tra cui 2 spumanti, un passito e una grappa Tintilia, oltre all’olio extravergine di oliva ottenuto da cultivar Larino. Possono essere apprezzati anche nel suo La Bigoncia Agri Bistrot, una sala ampia, luminosa ed accogliente, che da semplice sala degustazione si è trasformata in un vero e proprio ristorante, dove i vini prodotti in azienda vengono proposti insieme alle deliziose ricette della tradizione molisana.
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Molise Rosso Tintilia “Macchiarossa” ha dimostrato al mondo che qui si possono produrre vini capaci di rivaleggiare con altri giganti del sud come l’Aglianico per longevità e complessità.
In questo giro, invece, abbiamo iniziato con un bianco, il Trebbiano del Molise “Le Scoste” 2022, interessante sotto molti punti di vista. Ha un naso evoluto di albicocca disidratata e carruba, in bocca è pieno con una bella freschezza e una coda minerale che allunga il sorso.
La Tintilia di Molise Rosso “Tintilia 66” 2017 ha un naso verticale, profondo, che lascia emergere le note del tabacco. In bocca è caldo, intenso, avvolgente. Un vino che ha raggiunto il suo apice. Affina per 36 mesi in legno e 6 mesi in bottiglia.
IL Tintilia del Molise Rosso “Macchiarossa” 2017 è invece più complesso, nervoso, a partire dal naso con aromi caldi, di cuoio, mentre in bocca l’ampiezza e la pienezza sono attraversate da una spada acida che fa pensare ad un’evoluzione futura. È il risultato di una vendemmia avvenuta nella prima metà di ottobre. La fermentazione avviene con macerazione delle uve per almeno 10-12 giorni, e poi affinamento per tre anni in acciaio e per altri 6 mesi in bottiglia. Tintilia sì, per tutta la vita!
Claudio Cipressi Enologo
c.da Montagna, 11/b – San Felice del Molise (Cb)
tel. 335 1244859
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