Arrestati 18 pakistani in una maxi operazione di polizia – .

Arrestati 18 pakistani in una maxi operazione di polizia – .
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CARPI (Modena) – Sfruttavano i corrieri e se qualcuno si ribellava lanciavano spedizioni punitive. Anche il nome Ak 47 Carpi, acronimo di Kalashnikov, indica la matrice violenta dell’organizzazione smantellata dalla Digos di Modena. Sono tutti pakistani i 18 arrestati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a estorsione, lesioni personali, minacce, autoriciclaggio, caporalato, mentre altri due sono indagati per tentato omicidio. Attraverso un’agenzia con sede nel vicentino reclutavano manodopera da fornire a note compagnie di navigazione. Gli indagati hanno costretto i corrieri a pagare gran parte del loro stipendio, denaro che in circa due anni è affluito su conti correnti per centinaia di migliaia di euro. Coloro che si ribellavano venivano puniti con violente percosse utilizzando coltelli, mazze di ferro, mazze da cricket o bastoni di legno. L’indagine è iniziata grazie alla denuncia di un lavoratore, che durante una riunione sindacale era stato aggredito da un connazionale e ricoverato in ospedale con una prognosi di 100 giorni, ma il gruppo è ritenuto responsabile anche di altri gravi fatti di sangue avvenuti a Carpi a partire da dal 6 ottobre di due anni fa, quando un commando di 18 bresciani picchiò e accoltellò un pakistano, lo stesso poi arrestato per il tentato omicidio il 7 aprile scorso a Carpi in via Marx dopo la grande rissa a colpi di machete. Anche i social media hanno avuto un ruolo importante nelle indagini coordinate dalla Procura: sul profilo dell’organizzazione sono apparsi video e foto, alcune scattate in Pakistan, in cui i membri della gang compaiono in atteggiamento minaccioso, impugnano armi, bastoni, ostentano denaro e auto di grossa cilindrata

 
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