APPELLO DEL CONSIGLIERE CAROTA ALLA CURIA DI PESCARA: “RIAPRIRE LA CHIESA DELLA TRASFIGURAZIONE”

PESCARA – “La comunità di Colle Marino chiede alla Curia arcivescovile di Penne-Pescara e al parroco di Cristo Re di riaprire la Chiesa della Trasfigurazione, chiusa il giorno dopo la celebrazione della Pasqua. Un provvedimento ufficialmente giustificato dall’assenza a Pescara di presuli disponibili a celebrare una sola messa a settimana, quella domenicale o festiva, situazione che, se da un lato suscita perplessità, dall’altro non riusciamo ad accettarla perché significa privare una parte della popolazione più fragile, cioè gli anziani o i disabili del quartiere, della possibilità di assistere fisicamente alla Santa Messa, costringendoli a ripiegare sulle celebrazioni televisive, che però non consentono loro di partecipare all’Eucaristia . Ed è per questa fascia di popolazione che oggi la Comunità di Colle Marino chiede la collaborazione della Chiesa e del Vescovo per ripristinare quell’unica Santa Messa festosa”.

Lo ha detto Maria Rita Carota, membro attivo della Comunità di Colle Marino e della Parrocchia della Trasfigurazione, nonché consigliere del Comune di Pescara, durante la conferenza stampa alla quale hanno partecipato numerosi residenti della zona.

“Colle Marino è un piccolo pezzo di terreno – ha spiegato l’assessore Carota -, una collina ben definita non lontana dal centro della città, ma ben distinta: via del Santuario o Gesuiti, via Colle di Mezzo e piazza Duca, erano state affidate alle cure dei Frati della Madonna dei Sette Dolori fino al 1973, anno in cui venne fondata la parrocchia di Cristo Re. Dopo il Congresso Eucaristico Nazionale che si tenne a Pescara nel 1977, per volontà del vescovo Antonio Iannucci fu eretta la Parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo, affidandone la guida a Don Rinaldo Lavezzo. Nel 1978 la nascita della parrocchia rivoluzionò la vita spirituale degli abitanti della zona perché iniziarono attività parrocchiali che suscitarono l’interesse dei fedeli: Caritas, pastorale familiare, cammino scout, catechesi settimanale per gli adulti, con la presenza di tanti giovani e con l’interesse e la curiosità di tanti fedeli, che hanno cominciato a frequentare le celebrazioni e la vita comunitaria, anche per la visione innovativa e carismatica di don Rinaldo, che è rimasto parroco fino all’agosto 2009, anno del suo trasferimento alla parrocchia di San Panfilo a Spoltore. Da quella data iniziò un lungo periodo di precarietà, perché si alternarono chiusure e riaperture, con ridotte attività pastorali, anche a causa dei necessari lavori di manutenzione straordinaria della sede parrocchiale da parte del Comune di Pescara, proprietario dell’edificio. La parrocchia fu affidata dapprima alla cura spirituale del parroco di San Giovanni e San Benedetto in Strada Pandolfi”.

“Nel 2020 è stata soppressa e annessa alla parrocchia di Cristo Re, retta dai padri Gesuiti, che da quella data hanno garantito la celebrazione eucaristica domenicale con sospensione nei mesi di luglio e agosto, e un minimo di attività pastorale e aggregativa in i locali in uso a Colle Marino, con ritiri e iniziative che hanno coinvolto anche i parrocchiani di Cristo Re”. “Nel settembre del 2023, all’improvviso, il parroco di Cristo Re comunica al vescovo che la Comunità dei Gesuiti non poteva più assicurare il servizio della messa festiva nella chiesetta di Colle Marino per mancanza di prelati, notizia che creò stupore e malcontento nella comunità che, a sua volta, si rivolse al vescovo, il quale inizialmente fece notare di non avere sacerdoti disponibili per questo servizio, ma a seguito delle richieste dei parrocchiani, che rappresentavano il valore spirituale della messa e l’attualità del ruolo aggregativo della chiesa, ha affidato la celebrazione dell’Eucaristia festiva a un sacerdote diocesano fino al 31 marzo, domenica di Pasqua, appunto l’ultima Messa”.

“Ormai da quasi un mese Colle Marino e i suoi cittadini sono senza celebrazione eucaristica domenicale, costringendo anziani e disabili ad assistere alla messa dallo schermo televisivo. E così oggi rivolgiamo la nostra richiesta al Vescovo e al parroco di Cristo Re, ai quali chiediamo di riaprire la chiesa, anche solo per la messa festiva, ricordando che affitto, manutenzione ordinaria, utenze e altre spese sono sempre a carico dai parrocchiani della zona, con le loro offerte sempre generose. E questo ci sembra motivo di attenzione, perché rivela quanto ci teniamo a partecipare alla vita comunitaria. Su questo tema chiediamo un incontro e un feedback da parte del vescovo per individuare una soluzione condivisa nell’interesse della Comunità”.

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