Sicilia en Primeur 2024, a Cefalù dal 9 all’11 maggio – .

Dal 9 all’11 maggio verranno presentate nel borgo siciliano le nuove annate dei vini siciliani. Unicredit inquadra il volto attuale della Sicilia vitivinicola

Dal 9 all’11 maggio Cefalù (PA), pittoresco borgo della Sicilia settentrionale, ritorna Sicilia it Primo 2024. Oltre 100 giornalisti italiani e stranieri, 59 aziende associate e tanti professionisti del settore parteciperanno all’anteprima dei vini siciliani organizzata da Assovini Sicilia. Tra gli altri, anche Pietro Russo, nuovo Master of Wine.

Visite, degustazioni, seminari tecnici, convegni e masterclass saranno appuntamenti imperdibili della manifestazione dedicata al ricco patrimonio vitivinicolo dell’isola. “Coltivare il futuro è lo slogan scelto per indicare un tema che ripercorre le tappe più rappresentative di Assovini Sicilia dalla sua nascita ad oggi.

Sicilia en Primeur 2024: doppio anniversario

L’evento sarà speciale perché segna il 25° anniversario della fondazione di Assovini Sicilia e il 20° anniversario della prima edizione di Sicilia en Primeur.

«L’associazione è protagonista della storia della viticoltura siciliana e della sua rivoluzione – spiega Mariangela Cambriapresidente di Assovini Sicilia – grazie alla straordinaria visione dei suoi fondatori e all’impegno dei loro successori e delle aziende che hanno lavorato in questi anni per promuovere il vino siciliano come ambasciatore culturale nel mondo.”

Nel corso della presentazione di Sicilia en Primeur 2024, avvenuta ieri presso la sede Unicredit di Palermo, sono stati presentati i dati dell’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del Vino – Sicilia, realizzato da Nomisma Wine Monitor in collaborazione con Unicredit.

Sicilia, prima regione italiana per superficie vitata biologica

Per quanto riguarda la situazione attuale, il La Sicilia è la seconda “vigna” più grande d’Italia con la sua 95.760 ettari coltivati dopo il Veneto che supera di poco i 101mila. Inoltre è la prima regione per superficie vitata biologica. Il 2023 ha visto un calo delle importazioni a livello globale a causa sia dell’aumento delle forniture che della ridotta capacità di spesa dei consumatori. Le abitudini di consumo sono cambiate. Meno, invece, gli acquisti di vino rosso così come i consumi da parte delle generazioni più giovani che preferiscono vini a bassa gradazione alcolica. La Sicilia resiste grazie ai vini bianchi e alle colture biologiche in uno scenario complicato. La causa è da ricercarsi nella contrazione del raccolto dell’ultimo raccolto dovuta ai cambiamenti climatici e alla peronospora.

Il vigneto siciliano è il secondo in Italia per estensione e il primo per ettari coltivati ​​con metodo biologico (Foto © Ufficio Stampa).

I numeri dell’export dei vini DOP siciliani

Sul fronte dell’export, il 2023 segna un -4% per i vini rossi Dop e una crescita del 7% per i vini bianchi Dop, che si espande negli Usa al +29%, seguito da Canada (+13,9%) e Germania (+6,8%) . I rossi siciliani Dop crescono maggiormente in Francia (+7,5%) e nel Regno Unito (+6,8%). Dati positivi arrivano dalla Grande Distribuzione dove i vini Dop regionali sono cresciuti del 5,3% in valore (contro una media nazionale del +3,4%) e del +0,3% in volume (contro un calo del -1,9%).

Germania e Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco per le Dop siciliane (Foto © Ufficio Stampa).

Da notare che i dati ISTAT sulle esportazioni tengono conto del luogo di spedizione all’estero, quindi non sono incluse le quantità di vino siciliano che partono da porti situati in altre regioni verso le quali questi volumi di prodotto sono conteggiati come esportazioni di vino. In realtà si stima che, rispetto ai dati ufficiali Istat, il commercio estero di vini e mosti siciliani sia più elevato.

L’inchiesta Nomisma

L’Osservatorio Nomisma condotto asondaggio che ha coinvolto 1.000 consumatori di vino italiani, distinti per età, sesso, residenza. L’obiettivo è verificare la notorietà dei vini delle principali denominazioni, individuare le regioni più apprezzate e mostrare comportamenti di consumo a livello territoriale per comprendere la percezione del brand Sicilia. Il risultato ha visto le etichette siciliane al quinto posto dietro Piemonte, Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. L’Isola scende al sesto posto per i vini rossi, ma sale al terzo per i bianchi. Il capitano di questa crescita “bianca” è il Cricket.

Le dichiarazioni di Salvatore Malandrino

«Lo studio UniCredit-Nomisma evidenzia un mercato del vino globale e nazionale in continua evoluzione, sia per ragioni interne al settore, sia per dinamiche più ampie relative alla sfera economica e geopolitica. – sottolinea Salvatore MalandrinoDirettore Regionale Sicilia di UniCredit – Proprio per questo UniCredit è impegnata a rinnovare l’offerta degli strumenti di sostegno al settore, da affiancare al tradizionale sostegno al credito. Penso, ad esempio, al tetto di 1 miliardo di euro nell’ambito dell’iniziativa ‘UniCredit per l’Italia’ per sostenere gli investimenti delle imprese agricole e agroalimentari, alle emissioni obbligazionarie di minibond e al rinnovato assetto della nostra rete con la presenza di manager e specialisti dell’agroalimentare, in grado di supportare in modo ancora più mirato le realtà del settore”.

Per maggiori informazioni: www.assovinisicilia.it

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Amanda Arena

«Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è un’arte” è la frase di François de La Rochefoucauld che mi guida nella scelta della mia dieta. Laureata in Scienze Politiche, giornalista freelance e sommelier specializzata in comunicazione e marketing del vino. Amo esplorare il mondo del vino e del cibo per descriverne i profumi, i sapori, i protagonisti e i territori.

 
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