“Si può fare” lo spettacolo che ha coinvolto anche 23 ragazzi delle scuole / Friuli Occidentale / Settimanale della Diocesi di Concordia-Pordenone – .

“Si può fare” lo spettacolo che ha coinvolto anche 23 ragazzi delle scuole / Friuli Occidentale / Settimanale della Diocesi di Concordia-Pordenone – .
“Si può fare” lo spettacolo che ha coinvolto anche 23 ragazzi delle scuole / Friuli Occidentale / Settimanale della Diocesi di Concordia-Pordenone – .

Dopo mesi di lavoro, incontri e discussioni, dialoghi, entusiasmi e prove, è giunto il momento di andare in scena: mercoledì 22 maggio, alle 20,30, si alzerà il sipario nell’auditorium del Liceo Classico G. Zanella di Porcia Centro per presentare “Si può fare – Volando tra passato e futuro”, spettacolo finale della seconda edizione del progetto “I Care” che riassumerà, in sintesi, un intenso percorso che ha coinvolto direttamente i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Porcia, Roveredo in Piano e San Quirino.

Sul palco saliranno 23 ragazzi delle scuole medie di Porcia, ma l’iniziativa, sostenuta dalla Regione FVG e organizzata dall’Associazione Culturale Molino Rosenkranz in collaborazione con Don Chisciotte Aps e Proloco di Porcia, ha coinvolto oltre 400 persone tra alunni e insegnanti. Un coinvolgimento che diventa ancora maggiore se si pensa agli incontri di febbraio, aperti anche alle famiglie dei bambini e alla popolazione, con lo scrittore Daniele Aristarco che, anche quest’anno, ha voluto aderire al progetto raccontando ai bambini i contenuti del suo libro “Cose di un altro secolo. I grandi eventi del Novecento”. Ed è proprio a quest’opera, edita da Einaudi, che prende spunto la mostra accostando inserti speciali dedicati a eventi e personaggi storici significativi che hanno portato alla cronaca la nostra regione nel secolo scorso: infatti, oltre all’opera dei fratelli Wright primo volo di 120 anni fa durato solo 120 secondi, oltre al ritrovamento del DNA e al crollo del muro di Berlino, lo spettacolo sorvola sul terremoto del Friuli del 1976, sulle avventure di Ugo Zannier di Clauzetto, che nel 1933 costruì il primo aereo a vela che chiamò “Friuli”.

In questo percorso fatto di ricerca, conoscenza, consapevolezza, gioco, condivisione ed emozione, i bambini hanno preso parte ai laboratori di preparazione allo spettacolo finale: i loro insegnanti sono stati Luca Maronese per la drammaturgia, Roberto Pagura per la scenografia e Matteo Sabbadini per l’audiovisivo. registrazioni video.

Al centro del progetto “I Care”, che attua incentivi regionali per iniziative educative e didattiche volte a valorizzare e comprendere il patrimonio storico ed etnografico immateriale del Friuli Venezia Giulia e che Molino Rosenkranz ha curato intrecciando percorsi artistici e formativi, c’è è l’insegnamento di don Lorenzo Milani, che ha scelto di scrivere sulla facciata della sua scuola toscana di Barbiana “I Care” che in inglese significa “I care, mi sta a cuore”: un atteggiamento e un modo di presentarsi che , con coraggio, contrasta il “non mi interessa, non mi interessa, non mi riguarda” che isola e divide.

Lo spettacolo del 22 maggio non necessita di prenotazione, è aperto a tutti e ad ingresso gratuito, come avrebbe voluto Don Milani.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV È iniziato il processo per la morte di Annamaria D’Eliseo, il marito accusato di omicidio.
NEXT Laboratorio clandestino di cocaina scoperto per fuga di gas, arrestato un 30enne