Verso il gemellaggio tra Taranto e Granada – .

UN “patto di amicizia” firmata da sindaci di Taranto e Granada, Rinaldo Melucci e Marifran Carazoche sancisce l’impegno solenne a mantenere un legame permanente tra le amministrazioni dei comuni tra i due Paesi per favorire il dialogo e lo scambio di esperienze: l’occasione per gettare le basi per il gemellaggio tra le due città. La presenza del sindaco di Granada a Taranto per l’XI edizione del Convegno Internazionale di Studi sulla Cultura Popolare Religioso tenutosi presso il Salone degli Specchi di Palazzo di Città e organizzato dall’associazione La veste rossa presieduto da Luigi Montenegro si è quindi stabilito un nuovo, importante legame tra Italia e Spagna.

La firma del Patto di Amicizia

«Dopo circa quindici anni finalmente un sogno diventa realtà – ha dichiarato Luigi Montenegro – c’è voluto tanto lavoro, impegno e studio ma finalmente il primo passo verso il gemellaggio è stato fatto». «E’ ora di fare un passo avanti – ha detto Carazo – con un’unione di intenti tra le due città trasversali percorsi economici, sociali e culturali virtuosi anche alla luce delle grandi sfide che attendono le due città: i Giochi del Mediterraneo 2026 per Taranto e la candidatura a Capitale Europea della Cultura nel 2031″. «Sono davvero felice di aver siglato questo impegno con il sindaco di Granada che ci vedrà insieme non solo per i riti della Settimana Santa ma anche per altre importanti iniziative congiunte che potremo intraprendere d’ora in poi”, ha aggiunto Melucci.

Per quel che riguarda gli atti del convegno Nel suo intervento Carazo ha affermato che “dobbiamo saper cogliere da un passato storico un lancio verso un futuro straordinario”. L’Alcaldesa di Granada, della città diAlhambra, ha incoraggiato le pubbliche amministrazioni a saper valorizzare e utilizzare la propria storia e le proprie usanze a beneficio della comunità. Potremmo dire che sullo stesso tenore, seppure con sfaccettature diverse, l’intervento dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Ciro Miniero che ha spiegato le parole di Papa Francesco riguardo alla cultura popolare religiosa. Queste espressioni, pur conservando la loro espressione storico culturale e tradizionale, devono evolversi, adattandosi ai dettami del rinnovamento della catechesi che la Chiesa esprime.

Un vero lezione magistrale quello del professore Paolo Stefanì Professore di Diritto Ecclesiastico presso l’Università degli Studi di Bari che, trattando il tema «L’uso e l’abuso del Crocifisso per la costruzione del dialogo» ha spiegato che questo simbolo è proprio il segno identitario dei cattolici che non deve mai essere un’ostentazione ma il modo di spiegare le proprie convinzioni, per non cadere nell’errore del fanatismo di certe altre espressioni religiose. IL presidente della Federazione delle Confraternite di Granada Armando Ortiz ha potuto spiegare quanto sia importante il confronto tra le confraternite come avvenuto lo scorso ottobre. Paco Castrocostaleros, però, ha saputo spiegare l’evoluzione che hanno avuto nel corso degli anni i portatori dei gruppi statuari andalusi che da “facchini” pagati per portare il peso divennero fratelli portatori.

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Di grande impatto emotivo la relazione di Adelardo Mora, il quale, pur non essendo presente, per motivi di salute, non ha voluto mancare il suo contributo incentrato sulla celebrazione del centenario del Crocifisso della Misericordia di Granada. Non meno puntuale è stato l’intervento dell’ parroco della chiesa del Crocifisso, don Andrea Mortato, che parlò a lungo dell’immagine miracolosa del Crocifisso. I resoconti sono interessanti confraternita del Carmine che ha voluto ricordare il compianto fratello Salvatore Pace, relatore al convegno dello scorso anno, e del Confraternita dell’Addolorata che ha ripercorso brevemente la storia del Crocifisso di San Lorenzo, tradizionalmente portato in processione il Venerdì di Passione nel rione Salinella, e della Confraternita dell’Immacolata, il cui Priore, Angelo De Vincentis, ha ricordato la processione del Risorto, che da alcuni anni torna a svolgersi la domenica successiva a Pasqua. Va ricordato che la processione del Cristo Risorto a Taranto è stata sospesa tra gli anni ’50 e ’60 e non è mai stata ripresa, se non qualche anno fa da questa associazione.

La conferenza si è conclusa con un breve discorso del presidente dell’associazione Montenegro, che ha annunciato il tema della conferenza del 2025: «L’Addolorata: da Madre di Gesù a Madre della Chiesa»proseguendo sulla falsariga dei simboli più significativi della Settimana Santa, ai quali saranno dedicati i lavori dell’incontro di studio.

 
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