Hemingway e il Veneto, un amore indissolubile e prolifico – .

Hemingway e il Veneto, un amore struggente mai finito. È successo un secolo fa che un uomo molto giovane Ernesto, arriva qui come Volontario della Croce Rossainizialmente si trovava a Schio ed è stato subito amore.

Hemingway e il Veneto

Lei disse: “un ragazzo del basso Piave, sono un vecchio fanatico del Veneto ed è qui che lascerò il mio cuore”. Lui che rischiò di morire sul Piave, resta per sempre legato al Veneto. Non è stato solo un momento, ma una vita intera in cui Hemingway tornava sempre da queste parti, come attratto fino alla fine. Luoghi che hanno sempre avuto grande importanza nella sua scrittura, come Schio,’uno dei posti più belli della terra’.

Ernest amava i piaceri della vita, il buon cibo nelle taverne e nelle taverne. Un giorno scrisse: “C’era un giardino a Schio, col muro ricoperto di glicini, dove bevevamo birra nelle serate calde, sotto una luna che ci bombardava e facevamo ogni sorta di giochi d’ombra col platano che si allungava sui tavoli”. E tornerà a Schio mostrare a sua moglie…»uno dei posti più belli della terra’.

Dall’altra parte del fiume e tra gli alberi

Eppure, se c’è un luogo che ha lasciato un segno molto profondo in Ernest, è proprio quello Fossalta di Piave, in provincia di Venezia, dove lo scrittore segue il fronte del Piave. La sera del8 luglio 1918 intorno alle 23 una bomba austriaca colpì una roccaforte italiana sulla riva del Piave. Un morto e due feriti, uno dei quali è lo stesso Hemingway. Ernest ha la forza di portare sulle spalle l’altro ferito e risalire la sponda. Proprio in quel momento, un razzo illuminato illumina la notte con un bagliore.

Hemingway e il Veneto - TorcelloHemingway e il Veneto - Torcello

Gli appare una casa in rovina famosa Casa Gialla. La stessa che ritroveremo nei suoi libri. Quella Casa Gialla è ancora lì, a Fossalta di Piave: è una delle tappe del ‘Itinerario Hemingway‘, un itinerario circolare di 11 chilometri che attraversa i luoghi devastati dalla Grande Guerra attorno a Fossalta. Luoghi non solo belli quindi, ma carichi di significato.

Caffè Florian – Harry’s Bar

Tra corsi e visite storiche, Ernest torna spesso e sempre in Italia, a volte per pescare, andare a caccia o semplicemente per “vivere”. Lo fa anche con la quarta moglie Mary Welsh dopo tanto tempo, nel secondo dopoguerra. A Venezia, dove si fermò per alcuni mesi, ritrovare l’ispirazione, grazie alla quale, dopo una pausa di dieci anni, pubblica finalmente un nuovo romanzo. Nato ‘Dall’altra parte del fiume e tra gli alberi‘, posto proprio in mezzo Venezia, Fossalta di Piave e Caorle.

Hemingway e il Veneto - Lo scrittore americano in fotoHemingway e il Veneto - Lo scrittore americano in foto

Stare aHotel Grittifrequenta il Caffè Florianoma il posto dove lo vedi di più è ilHarry’s Bar di Giuseppe Cipriani, dove ha un tavolo riservato. Tra un Martini Dry e una passeggiata, incontra il conte Kechler, che glielo presenta Adriana Ivancich, contessa di origine dalmata. I due diventano inseparabili e Ivancich sarà Renata in ‘Di là dal fiume e tra gli alberi’.

Torcello

Un altro luogo del cuore è il Locanda Cipriani a Torcellosono soli rifugio per la scrittura. La moglie di Ernest passa le serate chiacchierando e ballando, mentre scrive. Poi ci sono i casoni di Caorle. Ospite del Barone Raimondo Nanuk Franchetti, poiché è un grande appassionato di caccia. Rimani nel frazione di S. Gaetano e nel casino di caccia della Valgrande.

panorama - La pesca nell'Italia e nel Veneto di Hemingwaypanorama - La pesca nell'Italia e nel Veneto di Hemingway

Sono quindi ciò che lo affascina i casoni realizzate in canne intrecciate, tipiche abitazioni dei pescatori. Si innamora delle atmosfere placide e del silenzio della laguna invernale, alla quale dedica l’incipit e alcune delle pagine più belle “Attraverso il fiume e tra gli alberi”. E infine Cortina D’Ampezzo, dove tornerà spesso nella vita.

Cortina D’Ampezzo – Hemingway e il Veneto

Scende aHotel della Postadove sta sempre stanza 107, che in suo onore si è conservato intatto nel tempo. Qui gode anche della compagnia di amiciCOME Fernanda Pivano, il suo traduttore in Italia. Molti anni dopo, il giorno prima di togliersi la vita, Ernest Hemingway intona a canto tradizionale istriano che aveva imparato a Cortina e che, come dice la moglie, canticchiava nei momenti di serenità: ‘Tutti mi chiamano bionda, ma io non sono bionda: ho i capelli neri, neri come el carbon‘.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Palermo-Samp, febbre alta. Piccini e Kasami in ascesa, Girelli si ferma – Primocanale.it – .
NEXT ELEZIONI, 1.400 METRI QUADRI DI CARTELLONI PER LA PROPAGANDA – Sito Ufficio Stampa del Comune di Modena – .