80 ANNI DI COLDIRETTI, GRANDE FESTA AD AULLA CON CENTINAIA DI AGRICOLTORI. TRA ETICHETTA DI PRIORITÀ ORIGINE E FAUNA – Antenna 3 – .

Grande partecipazione alla Sala della Filanda per celebrare gli 80 anni della più grande organizzazione agricola d’Italia e d’Europa.

La Coldiretti festeggia 80 anni di storia rilanciare il protagonismo contadino insieme ad un nuovo patto con i consumatori. Le parole chiave che risuonano in una sala gremita in ogni ordine di posto sono trasparenza, reciprocità, dignità, meno burocrazia e legalità.

Non chiedono altro gli agricoltori che ora guardano all’Europa, alla nuova Europa che uscirà dalle urne di giugno, con una consapevolezza nuova: è lì, nei palazzi di Bruxelles, che si giocano le partite decisive . Il tempo delle battaglie che hanno portato a risultati storici per gli agricoltori, dalla riforma agraria del 1952 alla legge orientamento del 2001, dall’abolizione dell’IMU alla legge contro i cibi sintetici fino al progetto Campagna Amica, è lì a ricordarcelo che nulla arriva per caso. Duecento agricoltori della provincia di Massa Carrara hanno partecipato alla grande assemblea presso la Sala della Filanda di Aulla, in Lunigiana, per festeggiare i primi 80 anni.

Uno tsunami giallo che ha messo al centro la storia e il futuro dell’associazione, fondata nel 1944 dal “padre fondatore” Paolo Bonomi, diventando la più grande organizzazione agricola in Italia e in Europa. Per Coldiretti inizia una nuova stagione di impegno e lotta per tutelare il reddito delle imprese agricole, la salute dei cittadini e la tutela del settore agroalimentare Made in Tuscany. All’incontro è intervenuto il direttore regionale, Angelo Corsetti.

Tra i temi al centro dell’assemblea provinciale, coordinata dal direttore provinciale, Francesco Cianciulli, la necessità di garantire trasparenza sull’origine degli alimenti con la raccolta di un milione di firme per promuovere una legge europea che imponga la chiara indicazione dell’origine su tutte le etichette degli alimenti.

“Non è più tollerabile assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero una settimana fa – spiega Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carraradove abbiamo visto arrivare prosciutti, concentrati di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l’ultima trasformazione, sono diventate essenzialmente prodotti italiani, con l’importazione di prodotti alimentari esteri che ha toccato il massimo storico nel 2023. C’ero io come c’erano tanti agricoltori della nostra provincia per bloccare i camion. L’eliminazione del codice doganale sull’origine dei prodotti alimentari deve essere una priorità. Solo il cibo prodotto e trasformato in Italia può essere cibo italiano. Solo così potremo garantire la redditività delle imprese agricole. Questo è un nuovo capitolo nel nostro patto con il cittadino consumatore”.

L’altra emergenza che tocca molto da vicino le imprese agricole toscane, è tutelare il territorioinvasione incontrollata della fauna selvatica con la necessità di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio. Secondo la Coldiretti sono oltre 20 milioni i danni alle colture provocati dagli ungulati in tutta la regione.

La calamità principale è rappresentata dai cinghiali con l’80% dei danni complessivamente seguono caprioli e daini. Sono complessivamente 400mila gli ungulati presenti nelle campagne: 200 cinghiali, 160mila caprioli, 7.000 daini e 6.000 cervi (dati Regione Toscana). La stessa Coldiretti aveva avanzato, qualche settimana fa, alcune proposte in occasione dell’anniversario della legge 3 sulla tutela della fauna selvatica e della caccia per renderla più conforme al nuovo scenario. “La proliferazione di specie come i cinghiali mette a rischio i raccolti e la sicurezza nelle campagne – – sottolinea il presidente provinciale – Chiediamo misure urgenti per contrastare queste minacce. Siamo pronti a batterci se la nostra proposta di delibera regionale per l’attuazione del piano straordinario di controlli resta lettera morta”.

Inoltre sono state affrontate tutte le questioni ancora aperte in Europa relative alle richieste contro le importazioni scorrette, i falsi made in Italy oppure quello per la richiesta di un piano di invasione, fino alla moratoria del debito a favore delle aziende agricole che hanno investito e che negli ultimi due anni hanno sofferto l’aumento dei tassi di interesse e gravi problemi reddituali.

Anche sul tavolo dossier scottanti che, grazie alla Coldiretti, sono stati bloccati o rinviati come il regolamento sugli imballaggi, sul ripristino della natura e sull’uso dei pesticidi che avrebbero ridotto la produzione agricola del 30%. “La nostra presenza sindacale e tecnica a Bruxelles è costante e metodica. Lavoriamo fianco a fianco con altre organizzazioni agricole per creare un fronte comune e rafforzare le nostre richieste e – conclude il presidente della Ferrari – L’invito che rivolgiamo ai parlamentari toscani che saranno eletti in Europa è quello di scegliere la commissione agricoltura per contare di più e smantellare la volgare ideologia ambientalista che ha caratterizzato l’ultimo governo. Il nostro futuro dipenderà anche dalla loro capacità di fare squadra nell’interesse delle imprese agricole, della Toscana e del nostro Paese”.

Tra gli interventi che hanno caratterizzato l’assemblea c’è stato quello di Lorena Ferrari (Coldiretti Impresa delle Donne), Marco Tongiani(Coldiretti Giovani Impresa), Matteo Bertolucci (Tecnico agronomo Coldiretti), Paolo Chiocca (Capo della Polizia Provinciale Massa Carrara), Matteo Fazzi (direttore provinciale di Campagna Amica) e Paolo Caruso (imprenditore, filiera corta).

 
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