I residenti in Trentino al 1° gennaio 2024 – sono 545.183.

Al 1° gennaio 2024 la popolazione in Trentino (dati provvisori) ammonta a 545.183 personeregistrando un incremento del 2.187 unità rispetto al 1 gennaio 2023, pari ad un incremento relativo del 4,0 per mille (superiore al 2,3 per mille nel Nord-Est e inferiore al 5,2 per mille in Alto Adige). I dati sono stati diffusi questa mattina da ISPAT, l’istituto di statistica della provincia autonoma di Trento.

Italia hanno registrato un leggero calo nel corso dell’anno (pari a -0,1 per mille); il calo si riscontra soprattutto nelle regioni meridionali (in particolare in Basilicata, -7,4 per mille, e in Sardegna, -5,3 per mille), mentre continua ad aumentare la popolazione al Nord (in particolare Lombardia, +4,4 per mille) , ed Emilia-Romagna, +4,0 per mille).

il numero stimato di le nascite sono state pari a 3.786 unità (225 in meno rispetto al 2022), scendendo per la prima volta sotto la soglia delle 4mila unità in un anno. Il tasso di natalità è pari a 7,0 nati per mille abitanti, superiore al dato nazionale e al Nord-Est (entrambi pari a 6,4 per mille) e inferiore agli 8,8 nati per mille abitanti della provincia di Bolzano.

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In diminuzione anche il dato stimato per il 2023 rispetto a quello definitivo per il 2022 (pari al 7,4 per mille). Si determina la diminuzione del numero delle nascite residenti, negli ultimi anni, sia dalla contrazione della fecondità (numero medio di figli per donna), sia dal calo della popolazione femminile nelle età convenzionalmente riproduttive (tra 15 e 49 anni): il tasso di fecondità totale si riduce da 1,45 figli per donna nel 2018 a 1,28 figli per donna nel 2023; nello stesso periodo, le donne in età fertile sono passate da 111.840 unità (1 gennaio 2019) a 107.234 unità (1 gennaio 2024), con un calo complessivo di poco più di 4.600 donne (-4,1%), e le nascite sono diminuite da 4.353 a 3.786 (-13,0%).

Il numero stimato dei decessi ammonta a 5.150 unità (284 in meno rispetto all’anno precedente): il tasso di mortalità è pari a 9,5 morti ogni mille abitanti, superiore all’8,5 per mille dell’Alto Adige e inferiore al dato nazionale e del Nord-Est (rispettivamente 11,2 e 10,9 per mille).

Il numero dei decessi sta tornando in linea con i livelli di mortalità pre-pandemia: nel 2019 si sono verificati 5.074 decessi, con un tasso di mortalità del 9,3 per mille, contro i 6.526 del 2020, con un tasso del 12,0 per mille.

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Il saldo naturale mostra segno negativo (-1.364 unità), confermando la tendenza che dal 2015 ha visto il numero dei decessi superare quello delle nascite.

Il saldo migratorio è positivo e pari a 3.551 unità: pur diminuendo di quasi 400 unità rispetto al 2022, anno particolarmente vivace dopo la crisi pandemica, più che compensa il saldo naturale negativo.

Il tasso di migrazione totale è del 6,5 per mille, in linea con l’area Nord-Est (6,7 per mille) e superiore sia alla media nazionale (4,6 per mille) che a quella dell’Alto Adige (4,9 per mille).

Il Trentino, analogamente al resto del Nord, si conferma una zona attrattiva sia considerando la componente migratoria interna (+1.425 persone), sia guardando quella straniera (+2.126 persone).

La popolazione aumenta in quasi tutti i comuni vallive: solo Primiero mostra un calo demografico, mentre Rotaliana-Königsberg e Alta Valsugana e Bersntol mostrano un incremento ben superiore al valore medio provinciale (rispettivamente 8,6 e 6,5 per mille)

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