All’indomani del derby perso 1-0 a Reggio Emilia, il primo perso dalla famiglia Rivetti, c’è giustamente tanta delusione e amarezza in casa Modena. Soprattutto tra i tifosi gialloblù, che si aspettavano sicuramente una prestazione diversa da quella offerta dalla squadra di Pierpaolo Bisoli al Mapei Stadium. La sconfitta subita contro la Reggiana è solo uno dei tanti risultati negativi arrivati in un girone di ritorno da dimenticare sotto ogni punto di vista e lo testimoniano i numeri, che al di là delle discussioni puramente tecnico-tattiche non mentono mai: dopo aver ottenuto 28 punti in Nelle prime 19 partite (media 1,47), il Modena ne ha portati a casa solo 15 nei diciassette successivi (media 0,88). Sei sconfitte, due sole vittorie e nove pareggi, questo il bilancio di un girone di ritorno in cui sono stati superati tutti i limiti di una squadra che nella prima parte di stagione aveva ben figurato nonostante tutto. Nel pieno di un mercato invernale, che evidentemente ha indebolito il Modena e che ha portato, inevitabilmente e tardivamente, all’esonero di Paolo Bianco e al conseguente approdo di Bisoli sulla panchina gialloblù. Adesso quello che conta è raggiungere la matematica salvezza (senza considerare i risultati delle dirette concorrenti, basta un punto) e guadagnarsi la possibilità di giocare in Serie B per il terzo anno consecutivo. Una volta terminato l’anno sportivo (ultimo appuntamento a Lecco il 10 maggio), bisognerà analizzare quanto accaduto, resettare ma allo stesso tempo imparare dagli errori commessi e fare le valutazioni necessarie per migliorare e alzare l’asticella che per diversi Le ragioni in questo campionato non sono state sollevate. A partire anche dalla passione e dall’affetto dei modenesi, sempre al fianco della squadra della loro città: sarebbe un vero peccato sprecare un sostegno così importante e prezioso.
