Vigore, portate e ricorsi storici con il Bisceglie, prossimo avversario nella corsa per la D – .

Vigore, portate e ricorsi storici con il Bisceglie, prossimo avversario nella corsa per la D – .
Vigore, portate e ricorsi storici con il Bisceglie, prossimo avversario nella corsa per la D – .

Lamezia Terme – La partita Calabria-Puglia, valida come semifinale degli spareggi nazionali di Eccellenza, vedrà affrontarsi due squadre blasonate visti i rispettivi, nonché sostanziali, trascorsi in Serie C, come il Vigor Lamezia. e Bisceglie. I precedenti tra biancoverdi e nerazzurri sono limitati alla prima metà degli anni Novanta, quando giocavano nel girone più meridionale dell’allora serie C2. Il primo doppio confronto risale però all’immediato dopoguerra. Per la precisione il campionato di Serie C 1947-48. I colori erano gli stessi, ma non i nomi sociali: la squadra pugliese si chiamava Biscegliese mentre i calabresi allora erano Vigor Nicastro. In quel torneo di quasi ottant’anni fa la squadra del centro della provincia di Barletta – Andria – Trani (BAT) vinse sia l’andata che il ritorno rispettivamente con 1-2 e 1-0. Una tradizione negativa per Vigor che trovò conferma anche negli anni Novanta del secolo scorso. L’unico successo del Lamezia si materializzò il 22 dicembre 1991 quando, al “D’Ippolito”, Intrieri e il compianto Chiappetta (scomparso prematuramente a causa della leucemia), rimontarono e segnarono il 2-1. La gara di ritorno ha visto prevalere il Bisceglie 3-2. Per i calabresi sono state vane le marcature di Brescini e Mazzeo.

I risultati dell’anno successivo furono disastrosi (C2 1992-93). Ha fatto scalpore il clamoroso 6-0 ottenuto contro il “Ventura” da una squadra del Vigor prima in classifica e ancora imbattuta. Non è andata meglio la gara del girone di ritorno, che ha visto gli ospiti imporsi sul campo di via Marconi per 4-2. Erano illusori i gol con cui Mazzeo, dal dischetto, e Bonaccorso erano riusciti a cancellare momentaneamente lo 0-2 iniziale avversario. E arriviamo alla stagione 1993-94. Al “D’Ippolito” Ferrante e Gigliotti portano i locali sul 2-0, ma finirà 2-2. Nella gara di ritorno, ed è stato l’ultimo precedente, il Bisceglie si è beccato un 1-0 pesantissimo, considerato che poi sarebbe stato decisivo per la salvezza e, viceversa, per la retrocessione dei biancoverdi, che poi non hanno nemmeno iscriversi al prossimo Torneo Interregionale, ripartire, prima di gettare definitivamente la spugna a causa dei pesanti debiti, dalla Promozione Regionale. Ma la cosa clamorosa è che a segnare quell’1-0 è stato Pino Di Meo, allenatore dei pugliesi dallo scorso settembre. Trent’anni dopo, la Vigor dovrà quindi fare i conti con i “fantasmi” del suo passato. Di Meo, allora difensore centrale roccioso e arcigno, giocò per altre due stagioni consecutive, sempre in C2, in nerazzurro.

L’allenatore nato a Trani va a caccia della seconda promozione consecutiva avendo, nella passata stagione, vinto con un record (28 vittorie in 30 partite, 137 gol fatti e appena 10 subiti) l’Eccellenza molisana alla guida del Campobasso. Numeri importanti anche nell’epoca attuale. La sua AS Bisceglie ha chiuso al primo posto nel girone dell’Eccellenza pugliese con 64 punti, frutto di ventuno successi, un pareggio e quattro sconfitte. 73 gol fatti e 16 subiti, che si traducono in un attacco migliore e una difesa più serrata al pari di quella del Molfetta Calcio.

I nerazzurri hanno poi avuto la meglio, grazie allo 0-0 al termine dei tempi supplementari, nella finale play-off del Girone A di Eccellenza, disputata tra le mura amiche del “Ventura” contro il Molfetta Calcio. Tuttavia, la partita ha lasciato pesanti conseguenze disciplinari per entrambe le squadre. Sul fronte Bisceglie, infatti, Kouame e Avantaggiato sono stati squalificati rispettivamente per quattro e tre giornate, dopo aver preso parte ad una rissa con gli avversari a fine gara. Giro di stop, invece, per l’attaccante Pignataro. Curiosamente, quest’ultimo è riuscito a farsi squalificare per un’altra giornata, senza aver ovviamente giocato nella partita successiva, cioè nello spareggio tra le vincenti degli spareggi dei due gironi di Eccellenza pugliese. Il giudice sportivo, proprio in riferimento alla partita Ugento – Bisceglie del 5 maggio, conclusasi con un sonoro 4-0 per la squadra leccese, gli ha infatti inflitto un match perché “pur essendo squalificato, è entrato in campo durante la fase di riscaldamento della partita della propria squadra e alla fine del primo tempo è entrato negli spogliatoi da una porta secondaria”.

Pignataro, quindi, non sarà presente al “D’Ippolito” domenica 26 maggio per la gara d’andata contro il Vigor. E i nerazzurri dovranno ovviamente fare a meno anche di Kouame e Avantaggiato che, a meno che le rispettive squalifiche non vengano ridotte in appello, salteranno anche la gara di ritorno. Inoltre ci sono cinque giocatori squalificati dalla rosa pugliese: Fucci, Sanchez, Di Rito, Lucero e lo stesso Kouame. Tra i biancoverdi solo Spanò, a causa dell’evitabile “giallo” rimediato domenica scorsa contro il Cittanova.

A proposito della sfida contro i giallorossi di Reggio, il 4-0 finale, proprio mentre si concludeva lo spareggio tra Ugento e Bisceglie, potrebbe far pensare a chi non ha assistito ad una partita senza storia. Il primo tempo è stato invece abbastanza equilibrato, anche se le occasioni più pericolose sono arrivate dal Lamezia. Tuttavia, Vigor è stato cinico nel piazzare l’uno-due micidiale a pochi minuti dall’intervallo. A inizio ripresa è arrivato il gran gol dell’ex Spanò a chiudere definitivamente la partita. Biancoverdi cinici e determinati, trascinati soprattutto dalle sontuose prestazioni di Giovanni Foderaro e Curcio, oltre che dall’esperienza di Bernardi. Nelle prossime partite decisive, però, bisognerà evitare gesti avventati come quello compiuto da De Nisi nei primissimi minuti, quando nel prendere la difesa del compagno Spanò, falciato da un intervento avversario a centrocampo, ha rischiato seriamente di lasciare la sua squadra con dieci uomini. per quasi tutta la partita e, ovviamente, con il risultato ancora sullo 0-0. Fa bene all’ex difensore di Promosport e Sambiase che il direttore di gara se ne sia “lavato le mani” nell’occasione, risparmiando anche l’ammonizione sia a lui che a D’Ascoli, autore del fallo su Spanò. Giusto difendere un compagno, insomma, ma senza indulgere in gesti avventati. “Se l’arbitro fosse intervenuto – ha ammesso il signor Fanello al termine della partita – Fabio mi avrebbe ascoltato molto. E’ vero che ci sono stati dei precedenti riguardanti alcuni giocatori, ma siamo stati un po’ ingenui nell’esasperare alcune situazioni. Dobbiamo però ricordare che siamo tutti esseri umani e quindi a volte è difficile mantenere la calma. Nella gara di ritorno del campionato Spanò non era stato trattato molto bene dai suoi ex tifosi e quindi ci teneva moltissimo a fare una grande prestazione. Le sue orecchie, tuttavia, sono state tirate da me.

Tra le varie note liete, invece, anche la bella ambientazione del pubblico. Sugli spalti, infatti, erano quasi duemila. Numero probabilmente destinato a rialzarsi contro il Bisceglie, domenica 26. “L’alchimia e l’intesa che si crea con il pubblico è bellissima: da giocatore lametino – afferma sempre il tecnico biancoverde – è la cosa che mi rende più orgoglioso. Questo, del resto, è un gruppo serio, importante, fatto di persone che lavorano bene durante la settimana. Ora pensiamo a ricaricare le batterie in vista dei prossimi impegni che, senza nulla togliere a Cittanova, saranno decisamente più impegnativi”.

Non è certo un caso, infatti, se le occasioni in cui un calabrese ha potuto accedere alla D attraverso i play-off della fase interregionale si possono contare sulle dita di una mano. L’ultima squadra a riuscirci è stata, nel 2016, Castrovillari. Campani, siciliani o pugliesi, hanno dalla loro un tasso tecnico e un budget mediamente superiori a quelli delle nostre squadre locali. In questo senso abbiamo chiesto al mister Fanello quanto possa aiutare avere in rosa più di un giocatore con trascorsi in categorie superiori. Vedi i vari Bernardi, Scalon, Giovanni Foderaro, Catania, Lavrendi e Curcio. “Può essere un fattore importante visto che magari questi giocatori sanno gestire certi momenti della partita. Anche se penso che, se li abbiamo noi in rosa, li avranno anche loro. Saranno partite un po’ nuove per noi, anche perché si giocheranno su 180 minuti. Dovremo stare più tranquilli del solito e prepararli al meglio. Spesso l’aspetto mentale prevale e quindi probabilmente qualche calciatore di grande esperienza potrà dare una mano a me e al suo staff”.

Ferdinando Gaetano

 
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